IQNA

KENYA. Un muro intorno Dadaab dopo il mancato smantellamento

4:49 - February 27, 2017
Notizie ID: 3481381
Mogadiscio- Iqna - Dopo la sentenza dell’Alta Corte, il governo annuncia il ricorso e continua a costruire la recinzione intorno al campo profughi più grande del mondo. E molti rifugiati tornano in Somalia

KENYA. Un muro intorno Dadaab dopo il mancato smantellamento


E’ stata annullata dall’Alta Corte keniota la direttiva del governo di chiudere il campo profughi di Dadaab, nella zona nord-est del Kenya vicino al confine somalo,e dunque di rimpatriare circa 260mila rifugiati somali.

Il termine ultimo per la sua chiusura era stato esteso fino al prossimo maggio, ma il giudice dell’Alta Corte John Mativo, assegnato al processo, ha equiparato la decisione ad un atto di persecuzione.Il governo di Uhuru Kenyatta ha già comunicato ufficialmente che farà appello contro la sentenza, per motivi di sicurezza.

A dirlo è il portavoce governativo keniota Eric Kiraithe, secondo cui "il campo ha da tempo perso il suo carattere umanitario ed è diventato un rifugio per terrorismo e altre attività illegali”.

Secondo l’attuale presidente del Kenya, infatti, gli attacchi del gruppo jihadista al-Shabab continuano ad essere pianificati all’interno del campo rifugiati più grande del mondo.Inoltre i rifugiati sono percepiti come un freno per lo sviluppo economico del paese.

Intanto continuano i lavori da parte del governo keniota per la costruzione di una recinzione lungo i 700 chilometri di confine con la Somalia.Il campo rifugiati di Dadaab è stato designato nel 1991 per le famiglie in fuga dal conflitto in Somalia, famiglie che attualmente vivono lì da più di 20 anni.

La Commissione Nazionale del Kenya per i Diritti Umani e l’organizzazione non governativa che sostiene la responsabilizzazione alla legalità Kituo Cha Sheria, hanno impugnato la decisione governativa, descrivendola come discriminatoria e contraria al diritto internazionale umanitario.

I neonati nel campo non sono stati più registrati come rifugiati, perché il dipartimento competente per i rifugiati in Kenya è stato chiuso a metà dello scorso anno, contro la ferma condanna di Amnesty International.

Dall’annuncio della chiusura del campo di Dadaab,oltre 51mila somali sono volontariamente tornati in Somalia, grazie anche ad una continua stabilizzazione politica del paese, realizzata negli ultimi giorni dall’elezione del nuovo capo di Stato Mohamed Abdullahi Mohamed, detto Farmajo.

324.735 sono i rifugiati somali ufficialmente registrati in Kenya. Di questi 256.868 sono alloggiati nel complesso di Dadaab e a loro sono dedicati i piani futuri, messi sul tavolo. Già avviato il rimpatrio, appoggiato dall’Unhcr, dei rifugiati somali che hanno accettato di tornare in Somalia volontariamente.Nel solo mese di gennaio, 4.753 rifugiati sono stati riaccolti in Somalia. Al 31 gennaio, erano 44.365 i rifugiati somali tornati a casa a partire dal 2014.

Uno dei passi del governo keniota potrebbe riguardare l’attuazione del secondo articolo della Convenzione dell’organizzazione dell’unità africana che regola gli aspetti specifici dei problemi dei rifugiati in Africa, adottata nel 1969 e entrata in vigore nel 1974. Secondo tale legge, la solidarietà e la cooperazione internazionale dovrebbero promuovere la buona volontà tra le Nazioni Africane per condividere l’onere dei richiedenti asilo.

La sentenza del tribunale prescrive ai rifugiati di rimanere nel complesso di Dadaab per il momento. Dunque prendere in considerazione l’apertura di nuovi campi o l’ampliamento di quelli esistenti, che soffrono di sovraffollamento cronico, rimane attualmente uno dei punti per la gestione dei rifugiati in Kenya. 

Nena News

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