IQNA

L’Imam as-Sadiq (A)

2:06 - July 21, 2017
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Iqna - L’Imam Ja’far ibn Muhammad (A), detto anche “as-Sadiq” (il verace), nacque il 17 di Rabi’ al-Awwal dell’anno 83 dell’Egira, in occasione dell’anniversario della nascita dell’Inviato d’Iddio (S).

L’Imam as-Sadiq (A)

L’Imam Ja’far ibn Muhammad (A), detto anche "as-Sadiq” (il verace), nacque il 17 di Rabi’ al-Awwal dell’anno 83 dell’Egira, in occasione dell’anniversario della nascita dell’Inviato d’Iddio (S). Sua madre era Umm Farwah, figlia di Qasim, a sua volta figlio di Muhammad ibn Abu Bakr. Muhammad ibn Abu Bakr fu il figlio del primo califfo Abu Bakr ma venne adottato dall’Imam ‘Ali (A) poiché Abu Bakr divorziò da sua moglie la quale si sposò poi con ‘Ali (A). In seguito Muhammad ibn Abu Bakr diventò uno dei più fedeli sciiti dell’Imam ‘Ali (A).

Dopo il martirio di Zayd, suo figlio Yahya ibn Zayd cercò di continuare la sua rivolta facendo nuovi proseliti ma anch’egli raggiunse il martirio sulle orme del padre. Intanto, un altro movimento clandestino stava crescendo sempre di più il cui slogan era "ar-Ridha li-Ali Muhammad” (soddisfazione per la famiglia di Muhammad). Con uno slogan così generale, senza la citazione di un nome specifico, il movimento fu in grado di attrarre la gran parte dei gruppi di opposizione al regime degli Ommaiadi.

In realtà alla guida di questo movimento si celava Muhammad ibn ‘Ali ibn ‘Abdullah ibn ‘Abbas, un discendente di ‘Abdullah ibn ‘Abbas che mandava i suoi agenti sparsi in tutta la Persia per fare proselitismo. La Persia, e in ispecie il Khorasan, era infatti la terra in cui migrava la maggior parte degli oppositori anti-Ommaiadi ed era divenuta quindi un centro di ritrovo e di informazione per i potenziali ribelli. Non appena il califfato degli Ommaiadi si rese conto della situazione che vigeva in Persia, riuscì a risalire alla famiglia Abbasside la quale, allarmata, dovette cercare rifugio in Iraq dove venne ospitata da Abu Salmah al-Khallal.

Abu Salmah al-Khallal da tempo aveva aderito alla lotta per "ar-Ridha li-Ali Muhammad” e manteneva stretti legami con il comandante Abu Muslim al-Khurasani, il quale, con il suo esercito e il sostegno popolare, riuscì nell’impresa di sconfiggere gli Ommaiadi, i cui superstiti emigrarono nella Spagna del sud. A questo punto, Abu Salmah al-Khallal, in accordo con Abu Muslim al-Khorasani, mandò una lettera a tutte le prominenti figure tra i discendenti della famiglia del Profeta (S) ivi incluso l’Imam as-Sadiq (A). L’Imam as-Sadiq (A), comunque, rifiutò l’offerta di diventare califfo e rinunciò all’incarico sin da principio. Infatti vi erano troppi contendenti malvagi e con molto potere che, nella pratica, non avrebbero lasciato alcuna voce all’Imam. In definitiva, non c’erano le condizioni per unirsi ad un gruppo di malvagi. Fu così che, infine, la scelta cadde su Abu al-‘Abbas al-Saffah della dinastia degli Abbassidi mentre Abu Salmah al-Khallal e Abu Muslim al-Khorasani divennero dei suoi agenti a tutti gli effetti.

Intanto, l’Imam as-Sadiq (A) preferì concentrarsi sullo sviluppo della scuola iniziata da suo padre e ben quattromila studenti vi si unirono. In tale circolo sapienziale la conoscenza imamita venne per la prima volta insegnata senza pressioni da parte degli Ommaiadi mentre le commemorazioni del martirio dell’Imam al-Husayn (A) iniziavano, lentamente, ad uscire allo scoperto. Oltre alle scienze religiose, l’Imam as-Sadiq (A) insegnava ad alcuni studenti la matematica, la medicina, l’astronomia ed altre materie ancora. Degno di nota è che Jabir ibn Hayyan, il famoso pioniere della fisica del suo tempo, fu un suo discepolo.

Per quanto concerne l’attività politica, con l’Imam as-Sadiq (A) si assiste ad un consolidamento del movimento clandestino sciita. Nonostante fino ad allora tale movimento dimostrò di essere non troppo organizzato, durante il periodo del sesto Imam le cose cambiarono e fu creata una vera e propria rete che lavorava per lui.

Abu al-‘Abbas al-Saffah morì nell’anno 136 dell’Egira lasciando il posto ad Abu Ja’far al-Mansur. Al-Mansur, ben cosciente del potenziale pericolo sciita, si mostrò estremamente ostile nei confronti dell’Ahl al-Bayt e di tutti i seyyed (discendenti del Profeta) e degli sciiti in generale. P Per esempio, egli fece murare vivo Muhammad ibn Ibrahim e fece uccidere a sangue freddo Mu’alla ibn Khunays. Tali persecuzioni scaturirono la reazione di Muhammad ibn ‘Abdullah, detto "nafs al-zakiyyah” (anima pura), il quale si sollevò contro gli Abbassidi ma venne sconfitto e martirizzato e la sua testa fu mandata al padre che si trovava proprio nelle prigioni sotterranee degli Abbassidi.

Purtroppo, anche tra gli sciiti stessi, iniziarono a presentarsi problemi e discordie. Uno dei figli dell’Imam as-Sadiq (A), Isma’il, era molto pio al punto tale che una parte dei seguaci di as-Sadiq (A), sobillati dal figlio stesso di Isma’il, ossia Muhammad ibn Isma’il, credettero che egli fosse il successore dell’Imam. Tale nozione è però errata poiché l’Imam as-Sadiq (A) rifiutò tale credenza e, come se non bastasse, Isma’il morì prima di lui. Un’altra corrente giunse con Abu al-Khattab il quale pretese di essere un’incarnazione divina ma venne maledetto dall’Imam as-Sadiq (A). Egli comunque, in accordo alla sua teoria secondo la quale l’Imam non poteva rivelare i segreti ai non iniziati, ottenne un notevole successo tra alcuni gruppi di individui.

L’Imam as-Sadiq (A) scrisse una dichiarazione ove si diceva che il suo successore sarebbe stato una delle seguenti cinque figure: al-Mansur, Muhammad ibn Sulayman (l’emiro di Medina), Musa al-Kadhim, ‘Abdullah al-Aftah o sua moglie Hamidah Khatun. Egli fece ciò, affinché il vero successore non potesse essere individuato dai Banu ‘Abbas e, quindi, ucciso prima di diventare Imam. Per gli sciiti era abbastanza chiaro che il successore sarebbe stato Musa al-Kadhim (A) o ‘Abdullah al-Aftah.

Due discepoli dell’Imam as-Sadiq (A), Mu’min Taq e Hisham ibn Salim, decisero di mettere alla prova i due figli dell’Imam. ‘Abdullah al-Aftah non seppe rispondere alla una domanda fattagli inerente alla giurisprudenza Islamica mentre Musa al-Kadhim (A) rispose in maniera corretta. Purtroppo alcuni sciiti decisero comunque di seguire ‘Abdullah al-Aftah, perchè di età maggiore, anche se questi morì pochi giorni dopo la morte di suo padre.

Al-Mansur, intanto, doveva fare qualcosa per fermare la crescente popolarità della scuola dell’Imam as-Sadiq (A) la quale aveva raggiunto una notorietà da non sottovalutare. Fu così che all’Imam venne dato un grappolo d’uva avvelenato ed eglì perì il 25 di Shawwal dell’anno 148 dell’Egira. Fu seppellito a Medina nel cimitero di Baqi’.

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