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Commento alla Sura al-Hamd - parte 3

7:30 - April 19, 2018
Notizie ID: 3482760
Iqna - Vi proponiamo il commento alla sura al-Hamd(sura Aprente) dell'Imam Ruhollah Khomeini


Commento alla Sura al-Hamd - parte 3

Del Nome Supremo

Il Nome Supremo è l’espressione del Nome, è il Segno che racchiude tutte le perfezioni di Allah (SwT) trascendente: indica la perfezione, ma in rapporto con il resto del creato; è il Nome Assoluto, ma relativamente alla sintesi operata nel difetto del creato.

I nomi, poi, che vengono dopo, possiedono anch’essi le medesime perfezioni, ma ognuno entro il proprio limite e in conformità con la propria natura; e ciò fino alle cose materiali. E tanto accade perché anche quella creatura, meglio materia, che noi immaginiamo come esistente, sì, ma priva di coscienza, potere, e in definitiva imperfetta, non è affatto come noi la crediamo.

Della Lode che s’innalza da ogni creatura

Ci è difficile afferrare come alcuni esseri, che non appartengono al genere umano né a quello animale, possano comunque essere sede degli Attributi della perfezione e specchio dell’Esistenza Totale, ovviamente entro i limiti imposti dalla loro natura. Pure, e questo è un altro dei nostri limiti, neghiamo loro una ragione che, sempre con le dovute proporzioni, è poi la nostra. Quale triste scusante è che noi siamo velati e non riusciamo a percepire le lodi che continuamente essi innalzano a Allah (SwT)!

E anche accettando il loro atto di adorazione, coloro che non sanno comprendere una tale realtà la vogliono però come lode fatta con l’esistenza stessa e non verbalmente esplicita, dimentichi di quanto sostiene il Santo Corano, là dove dice che è dato anche a loro il lodare in senso pieno. Invece questi esseri, legati ad una causa, glorificano la causa che li ha generati. Nella Sunna abbiamo tradizioni autentiche che confermano e illustrano una tale realtà.

Avrete certamente inteso la storia di quel sasso che, afferrato dalla mano dell’Inviato di Allah (S), glorificava il Signore: ebbene, le orecchie, mie e vostre, sarebbero straniere a tanta lode, a quella fatta, sì, di lettere e parole, ma attinte a un vocabolario che non è il nostro.

In definitiva, pure gli esseri inanimati possiedono parola e pensiero, ma, come continuamente ripeto, sempre entro determinati limiti, cioè secondo la rispettiva natura. L’errore dell’uomo è di usare la propria intelligenza quale metro di paragone, il che lo porta a giudicare imperfette tutte le altre creature, le quali sono semplicemente diverse

Delle molteplici cose che ignoriamo

Numerose sono le cose alle quali, io e voi, siamo stranieri. Ora, alcuni fenomeni, sino a poco tempo fa misteriosi, sono stati chiariti. Per esempio: dei vegetali, da sempre intesi come sprovvisti dell’anima, ora si è pronti a giurare che abbiano una specie di antenne, adatte a captare la voce delle radici, che in certo qual modo mormorano. Sarà vero? Falso? Non so. Quel che è certo è che il mondo intero sussurra, e che tutte le creature sono Nome di Allah (SwT). Tutte le cose sono Nome di Allah (SwT): voi stesi, le mani, la lingua, siete Nomi di Allah (SwT).

Dell’articolare come Nome di Allah (SwT)

Quando recitiamo: "Nel nome di Allah (SwT), Lode a Allah (SwT)", pure l’atto del lodare è Nome di Allah (SwT). Ugualmente, le articolazioni della lingua, il moto del piede per giungere a casa, allo stesso modo del battito del cuore e del polso, o il soffiare del vento, sono tutti Nomi di Allah (SwT). Il Tutto è Nome di Allah (SwT). Sembra, dunque, che scopo di questo nobile versetto, così come dei numerosi altri dove si tratta dei Nomi di Allah (SwT), sia di stabilire la condizione delle cose: esistono, e sono Nome di Allah (SwT). Come dire che nulla esiste se non Allah (SwT) medesimo, essendo, il nome in quanto nome, transeunte.

Noi ci crediamo esseri che dispongono di un certo qual grado d’autonomia, ci consideriamo realtà. Ma, se solo un istante quel raggio esistenziale, quella Manifestazione per la quale il Creatore, in forza della Sua Volontà, ha creato il mondo, solo un attimo, dicevo, s’arrestasse, l’intera umanità volgerebbe al suo stato primigenio e cesserebbe di esistere. Difatti, la continuità dell’esistenza è ancora manifestazione Sua.

Solamente l’Epifania di Allah (SwT) trascendente ha portato in essere tutte le cose: Epifania che è, quindi, luce e realtà dell’Essere, cioè Nome di Allah (SwT). "Allah (SwT) è la luce dei cieli e della terra", luce in quanto manifestazione, come a significare che ogni cosa è in sé un’epifania, che la luce di ogni essere umano, animale, o di qualsiasi altra creatura è, in verità, Luce di Allah (SwT), e che i cieli e la terra sono espressione della Luce di Allah (SwT), non già, semplicemente, "prendono luce" da Allah (SwT). Quasi a sottolineare che gli esseri in sé non valgono nulla e che non dispongono d’un sia pur minimo grado d’indipendenza.

Al mondo non esiste alcun essere che da sé abbia esistenza, che ciò significherebbe oltrepassare le barriere del possibile e addivenire al necessario, quando uno solo è l’Essere Necessario, e questi è Allah (SwT). Tale è il senso del nostro salmodiare: "Nel nome di Allah (SwT), Lode a Allah (SwT)". Nella Sura del Reciproco Inganno, poi, con rapporto alla Basmala, possiamo intendere: Parla ché il tuo dire "Egli è Uno" è ancora nel Nome di Allah (SwT); e sempre nella stessa Sura troviamo il versetto "Canta la gloria di Allah tutto quanto è nei cieli e tutto quel ch’è sulla terra" dove, dicendo "tutto quanto", e non già "chiunque", vuol significare che la possibilità del lodare è estesa a tutti gli esseri, siano questi animati o inanimati.

Tutte le creature dei cieli e della terra innalzano lodi a Allah (SwT), ma esse stesse sono Manifestazione del Nome Suo; ugualmente, ogni movimento è mero riflesso della medesima Manifestazione.

Delle cose create come Sua Manifestazione

Tutte le cose che esistono, dunque, e tutto quanto accade nel mondo, sono Sua Manifestazione, che qualsiasi creatura lasciata in balia di sé stessa sarebbe incapace di alcunché. Come ho già detto, eccetto Lui, un’esistenza sola non ha possibilità di generarsi autonomamente: chi può sostenere d’esser stato proprio lui a produrre la tal cosa, si da mettersi a diretto confronto con la fonte di luce? Il dire "questo lo ho fatto io" comporta pure un "mi sono auto-generato dal nulla".
Così, oltre a ciò che fai, si dà per quanto per quanto tu hai: l’occhio che hai non è già il tuo, bensì cosa venuta in essere dalla Sua Manifestazione.

Ora, lodi e ringraziamenti che, noi e gli altri, continuamente innalziamo, hanno quale tramite la Basmala che, in verità, "Nel nome di Allah (SwT)" hanno da essere.

 

 

traduzione:Al-Islam.org

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