IQNA

Bambino sciita decapitato in Arabia Saudita

23:57 - February 09, 2019
Notizie ID: 3483708
Iqna - Un bambino sciita di sei anni è stato decapitato in Arabia Saudita di fronte a sua madre in visita al santuario del Profeta Muhammad a Medina, secondo quanto riferito dagli attivisti per i diritti umani di Shia Rights Watch
Bambino sciita decapitato in Arabia Saudita

Un bambino sciita di sei anni è stato decapitato in Arabia Saudita di fronte a sua madre in visita al santuario del Profeta Muhammad a Medina, secondo quanto riferito dagli attivisti per i diritti umani di Shia Rights Watch.

L’associazione Shia Rights Watch (Srw), ha riferito che in una brutale esecuzione, un bambino di sei anni è stato decapitato di fronte a sua madre dopo aver confermato di essere sciiti.

La madre e suo figlio hanno preso un taxi per visitare il santuario del Profeta Muhammad a Medina. Un uomo sconosciuto si è avvicinato a loro chiedendo alla madre se fosse sciita, la donna ha risposto di sì.

Gli attivisti riferiscono che pochi minuti dopo questa conversazione, una macchina si è fermata davanti alla donna e degli uomini hanno preso con la forza il bambino e lo hanno colpito con un pezzo di vetro rotto. I testimoni riferiscono che il bambino è stato decapitato mentre la madre guardava e urlava. Non c’è stato alcun intervento da parte di nessuno e le autorità non hanno rilasciato nessuna dichiarazione fino ad ora.

La comunità saudita sciita si è riunita oggi in lutto per mostrare solidarietà ai genitori. La comunità ha anche riferito che questo brutale attacco è il risultato di continue violazioni e mancanza di protezione da parte dell’autorità saudita nei confronti della sua popolazione sciita.

Gli sciiti sauditi sono sottoposti a una repressione militare da parte del loro governo; migliaia di attivisti sciiti sono in carcere e centinaia sono stati uccisi.

Shia Rights Watch e altre Ong per i diritti umani hanno a lungo sostenuto i diritti di questa minoranza attraverso le Nazioni Unite e altre entità. Tuttavia, la popolazione soffre ancora a causa della mancanza di un impegno internazionale a porre fine a tali violazioni, con la vile complicità dell’Occidente.

 

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