Polonia: approvata legge contro l'esportazione di carne halal e kosher
Sostenuto da Jarosław Kaczyński, presidente del partito conservatore al potere PiS (Legge e giustizia), il testo pone un bando sull'allevamento di animali da pelliccia e sull'esportazioni di carne halal e kosher.
Alcuni tentativi intrapresi negli anni passati sulla regolamentazione del settore avevano posto l'obiettivo di proibire completamente la produzione di carne macellata secondo il rito islamico (Halal) ed ebraico (Kosher), senza però avere successo. Jarosław Kaczyński ha ritenuto invece opportuno consentire ai produttori polacchi di continuare a rifornire il mercato interno. Vale a dire oltre 40.000 persone.
La scelta però è più una questione di calcolo politico che un gesto benevolo. Le conclusioni dell'avvocato generale della Corte di giustizia della Comunità europea, rese pubbliche una settimana prima del questo voto, non sono certo sfuggite al presidente del PiS. Il magistrato ha infatti ricordato "che gli stati membri non sono autorizzati ad adottare norme che prevedano un divieto di abbattimento degli animali senza stordimento, applicabile anche alla macellazione effettuata nell'ambito di un rituale religioso ”.
Applaudita dalle associazioni animaliste, la legge voluta da J. Kaczyński potrebbe tuttavia avere un costo non indifferente per la Polonia. In pochi anni il paese è diventato uno dei principali esportatori europei di carne halal e kosher.
Secondo l'Associazione polacca dei produttori di carne, le esportazioni di carne da macellazione rituale ebraica e musulmana nel 2017 sono state di circa 1,6 miliardi di euro (500.000 tonnellate per il pollame, 100.000 per il manzo).
"Sarà un casino", ci ha confidato un importatore francese per il quale la Polonia è ora un paese diventato troppo instabile per i settori halal e kosher.
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