IQNA

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 126 - Sura Al-Bagharah - versetto 229

1:13 - February 07, 2021
Notizie ID: 3485924
Iqna - La prima traduzione del Sacro Corano e del Tafsir (esegesi) fatta direttamente dall'arabo. Il primo volume comprende la traduzione ed il commentario della Sura al-Fatiha (I Sura) e della Sura al-Baqara (II Sura)

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 126 - Sura Al-Bagharah - versetto 229

 

Sura al-Baqarah Versetto 229

الطَّلاَقُ مَرَّتَانِ فَإِمْسَاكٌ بِمَعْرُوفٍ أَوْ تَسْرِيحٌ بِإِحْسَانٍ وَلاَ يَحِلُّ لَكُمْ أَن تَأْخُذُواْ مِمَّا آتَيْتُمُوهُنَّ شَيْئًا إِلاَّ أَن يَخَافَا أَلاَّ يُقِيمَا حُدُودَ اللّهِ فَإِنْ خِفْتُمْ أَلاَّ يُقِيمَا حُدُودَ اللّهِ فَلاَ جُنَاحَ عَلَيْهِمَا فِيمَا افْتَدَتْ بِهِ تِلْكَ حُدُودُ اللّهِ فَلاَ تَعْتَدُوهَا وَمَن يَتَعَدَّ حُدُودَ اللّهِ فَأُوْلَـئِكَ هُمُ الظَّالِمُونَ ﴿229﴾

235. Il ripudio è {concesso} due volte, dopodiché, bisogna trattenere degnamente o mandare via generosamente {la propria donna}. E {sappiate che} non vi è permesso riprendervi nulla di quello che avete donato loro; a meno che entrambi temano di non riuscire a rispettare i limiti di Allah. Se dunque temete di non poter osservare i limiti di Allah, allora non ci sarà colpa per nessuno dei due in ciò con cui la donna riscatta sé stessa. Questi sono i limiti di Allah, non oltrepassateli! E coloro che trasgrediscono i limiti di Allah, quelli sono gli iniqui.

Commento

Un giorno una donna andò da una delle mogli del sommo Profeta (S) a lamentarsi di suo marito, che continuava a ripudiarla e a riprenderla come moglie per metterla a disagio e danneggiarla.

Prima dell’avvento dell’Islam l’uomo aveva il diritto di ripudiare e riprendere la propria moglie quante volte voleva, senza alcun limite. Quando il nobile Profeta (S) fu informato dell’accaduto, della vicenda di questa donna, discese il versetto, e stabilì che l’uomo poteva ripudiare la propria donna al massimo per tre volte.

Nel versetto precedente abbiamo imparato che la legge della ´iddah e del ruju´ (che sarebbe l’annullamento del ripudio da parte dell’uomo), servono a mettere pace tra l’uomo e la donna, a riconciliarli, e a impedire la loro separazione, ma i primi mussulmani agivano come i miscredenti dell’era preislamica, e approfittavano di questi precetti islamici: molestavano le proprie mogli continuando a ripudiarle e a riprenderle. Fu allora rivelato il versetto in esame, e si oppose a questo turpe e vile comportamento, dicendo che il ripudio che è possibile annullare è concesso solamente due volte, e in due tempi diversi: “Il ripudio è {concesso} due volte, dopodiché, bisogna trattenere degnamente o mandare via generosamente {la propria donna}”

Perciò non è possibile annullare il terzo ripudio, e dopo due ripudi l’uomo deve decidere se continuare a vivere con la propria moglie o ripudiarla per la terza e ultima volta.

“Mandare via generosamente {la propria donna}” significa che l’uomo è tenuto a dare alla donna ciò che le spetta di diritto, e che deve altresì astenersi dallo sparlarle alle spalle, affinché la gente non si faccia di lei una cattiva opinione, ed ella possa risposarsi.
Il versetto aggiunge dunque:

“E {sappiate che} non vi è permesso riprendervi nulla di quello che avete donato loro”. Perciò l’uomo, al momento della separazione non può farsi restituire il mahr, il dono nuziale dalla donna.

Poi il versetto espone un’altra forma di ripudio: “A meno che entrambi temano di non riuscire a rispettare i limiti di Allah”. Ciò accade nel caso in cui la donna non voglia piú continuare la sua vita matrimoniale con l’uomo, e voglia separarsi da lui, e l’uomo tema di trasgredire le leggi divine continuando a vivere con la propria moglie.

Poi il sacro versetto aggiunge: “Se dunque temete di non poter osservare i limiti di Allah, allora non ci sarà colpa per nessuno dei due in ciò con cui la donna riscatta sé stessa”

In questo caso l’origine della separazione è la donna, che deve dunque pagare un riscatto all’uomo, deve restituirgli la mahr, e permettere all’uomo, che è disposto a vivere con lei, di prendere un’altra moglie con quella stessa mahr.

Alla fine del versetto, riguardo a tutte le norme esposte, leggiamo: “Questi sono i limiti di Allah, non oltrepassateli! E coloro che trasgrediscono i limiti di Allah, quelli sono gli iniqui”

Osservazioni

1. Il numero di ripudi è pari al numero di matrimoni, ossia, prima di ogni ripudio ci deve essere un matrimonio, colui che dice: “Io ho ripudiato mia moglie tre volte”, in realtà l’ha ripudiata una volta sola: con tale frase ha interrotto un solo matrimonio. È per questo motivo che nel rito jafarita, l’uomo non può ripudiare la donna diverse volte insieme, ma può farlo solo in momenti diversi e fasi diverse, e prima di ogni ripudio, l’uomo e la donna devono essere in istato di matrimonio. Questo è ciò che si può comprendere dal versetto, ed è giusto che sia così, perché non è bene concludere una vita matrimoniale con poche parole, in pochi istanti.

2. Chi trasgredisce la legge di Allah è un iniquo: “E coloro che trasgrediscono i limiti di Allah, quelli sono gli iniqui”.

 

 

 

 

 

 

Mustafa Milani Amin
Al-Islam.org

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