Il recente refendum tenutosi in Svizzera, che ha visto confermata una proposta di legge sul divieto del velo islamico integrale, ha attirato le critiche di diverse associazioni per la difesa dei diritti umani.
Le associazioni in questione, tra cui Amnesty International, si sono dette preoccupate per la condizione della libertà di coscienza nel paese europeo e del diritto di professare liberamente la propria religione.
"Dopo il voto per vietare i minareti, gli elettori svizzeri hanno nuovamente approvato un'iniziativa che discrimina una comunità religiosa in particolare", ha detto Cyriele Huguenot, responsabile dei diritti delle donne di Amnesty International Svizzera, secondo quanto riportato da Arab News.
“Il divieto del velo integrale non può essere visto come una misura che libera le donne. Al contrario, è una politica pericolosa e simbolica che viola i diritti alla libertà di espressione e di religione ".
Domenica gli elettori svizzeri hanno deciso di approvare la proposta di legge che mette al bando il velo integrale con una maggioranza del 51,2%. Per velo integrale si intende la copertura del capo e del viso.
"Chiediamo ai politici eletti e al governo di sostenere in modo inequivocabile i diritti fondamentali delle minoranze religiose del paese e di impegnarsi per la coesistenza pacifica", ha affermato Huguenot.
"Le autorità devono agire per garantire che il divieto del velo integrale non marginalizzi le donne in questione o le escluda dallo spazio pubblico", ha aggiunto.
"Le autorità devono ora rafforzare le misure per proteggere le donne che subiscono vere violenze e discriminazioni in Svizzera, indipendentemente dalla loro religione e origine".
Il divieto svizzero segue iniziative simili in Francia e Danimarca, entrambe le quali hanno vietato la copertura del viso in spazi pubblici, iniziative viste come rivolte contro le donne musulmane.
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