Di Mohammad Hannoun-API. La scelta amara e difficile, ma necessaria
Quando il prigioniero palestinese intende annunciare il progetto di resistenza e rifiuto delle misure di occupazione fascista come la detenzione amministrativa o qualsiasi altra misura repressiva, rende noto, dopo lunghe consultazioni, l’inizio della battaglia, che di solito dura per giorni o mesi, con rischi calcolati fin dall’inizio. La parola d’ordine è vittoria o martirio, ed entrambi sono una vittoria, alla fine.
L’occupazione di solito ricorre a metodi malvagi, insidiosi, per sventare lo sciopero, mentre d’altra parte, la sfida più grande è la vittoria e il raggiungimento degli obiettivi.
Perché questa vittoria sia raggiunta, è necessario:
Per questo ritengo che sia doveroso per tutti noi un impegno serio per sensibilizzare il mondo dei diritti umani, per sostenere il prigioniero nella sua legittima battaglia affinché vengano rispettate tutte le sue richieste e vengano applicate e rispettate le convenzioni dei diritti umani sanciti dalle istituzioni internazionali.