Denunciare l’Apartheid israeliano è “antisemitismo”, afferma Unione Europea
MEMO. Denunciare i crimini dell’Apartheid commessi da Israele equivale ad “antisemitismo”, ha affermato venerdì 20 gennaio l’Unione Europea, in risposta ad una serie di rapporti di ONG internazionali, come Amnesty International e Human Rights Watch (HRW), sulle violazioni dei coloni.
L’Apartheid è un termine legale sancito dallo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (ICC) dal 2002. L’Unione Europea, tuttavia, ha insistito sul fatto che Israele non dovrebbe essere protetto solo dalla designazione, ma che adottarla nei suoi riguardi è “razzista”.
Dopo le denunce, i deputati hanno cominciato a fare pressioni sul vicepresidente della Commissione europea ed alto rappresentante della politica estera del blocco, Josep Borrell, perché esprimesse il proprio punto di vista sulla designazione.
I parlamentari hanno chiesto: “[Borrell] considera il rapporto antisemita data la definizione non vincolante di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance [IHRA]?”
Il concetto dell’IHRA, adottato dal blocco, associa la critica politica allo stato coloniale di Israele con il razzismo antiebraico. Le denunce della politicizzazione dei termini sono state corroborate anche dagli autori del concetto.
In risposta, Borrell ha descritto i termini non vincolanti dell’IHRA come “uno strumento pratico ed un quadro per combattere l’antisemitismo”. Secondo il politico europeo: “Affermare che l’esistenza dello Stato di Israele è un’impresa razzista è tra gli esempi inclusi nella definizione dell’IHRA”.
Borrell, tuttavia, ha insistito sul fatto che l’Unione Europea si impegna a rispettare il diritto internazionale. “Il rispetto del diritto internazionale umanitario da parte di attori statali e non statali, e la responsabilità per le violazioni commesse sono la pietra angolare della pace e della sicurezza in Medio Oriente”, ha avvertito, senza menzionare però che il reato d’Apartheid è previsto nel citato codice.
L’analisi di Borrell potrebbe rappresentare un rischio per importanti gruppi per i diritti umani come Amnesty International, HRW e l’ONG israeliana B’Tselem, che riceve risorse dall’Europa.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.
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