Il regime del Bahrein ha fatto marcia indietro sulla decisione di processare il leader spirituale sciita,Sheikh Isa Qasem.
Il tribunale di Manama,sotto il controllo del regime,ha infatti rimandato il processo di due settimane.
La decisione della corte allenta momentaneamente le tensioni nate dopo le accuse del governo contro il religioso sciita e l'annuncio di voler portare in tribunale Isa Qasem.Negli ultimi giorni infatti il paese era stato teatro di forti proteste e manifestazioni,a cui il regime ha risposto con la violenza.
I principali leader religiosi del Bahrein avevano ammonito il governo dal voler intraprendere azioni di qualsiasi tipo contro Sheikh Isa Qasem.Numerosi gli appelli in sua difesa da parte di esponenti politici di tutto il mondo,cosiccome delle piu' importanti guide religiose sciite in Iran e Iraq.
Sheikh Isa Qasem e' confinato da mesi nella sua abitazione nel quartiere al-Diraz di Manama,dopo che il regime ha revocato la cittadinanza al religioso,minacciandone l'espulsione dal paese.Da quella data migliaia di sostenitori di Isa Qasem si sono stanziati in un sit-in permanente intorno alla casa del proprio leader,facendo da scudo tra lui e le forze armate governative.
Nelle proteste degli ultimi giorni,un giovane ragazzo ha perso la vita colpito dagli spari delle forze di sicurezza del regime.
Il Bahrein e' retto dal regime monarchico della famiglia degli al-Khalifeh.Il paese e' per oltre il novanta percento composto da musulmani sciiti;ma nonostante cio' essi sono privati dei piu' elementari diritti civici e politici.Nel 2011,con l'inizio delle cosiddette primavere arabe,anche la piccola isola del Golfo Persico e' stata teatro di proteste per chiedere piu' liberta' e giustizia.Il regime ha risposto alle proteste con violenza e repressione,appoggiato in questo direttamente dagli eserciti di altre monarchie del Golfo Persico come Emirati arabi ed Arabia Saudita,il tutto con l'approvazione ela regia di stati Uniti e Gran Bretagna.
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