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Le forze saudite uccidono 3 attivisti politici in zona sciita

22:28 - September 28, 2018
Notizie ID: 3483303
Ryad-Iqna- Tre attivisti anti-regime sono stati uccisi in un raid, mercoledì scorso, dalle forze del regime saudita contro un'abitazione nella regione Qatif nell'est del paese

Le forze saudite uccidono 3 attivisti politici in zona sciita

I tre attivisti, tutti cittadini dell'Arabia Saudita, sono stati identificati come Mohamed Hassan Ahmad al-Zayed, Moufeed Hamza Ali al-Alwan e Khalil Ibrahim Hassan al-Muslim, di proprietà di Al Arabiya, di proprietà saudita.

Durante l'operazione nella provincia orientale ricca di petrolio, tre forze del regime hanno subito lesioni, secondo un portavoce della sicurezza saudita.

Tre attivisti anti-regime sono stati uccisi in un raid, mercoledì scorso, dalle forze del regime saudita contro un'abitazione nella regione Qatif nell'est del paese.

Il raid è arrivato poco dopo un'altra operazione a Qatif, durante la quale almeno sette persone sono rimaste ferite, secondo quanto riportato da Press TV.

Il regime di Riyad ha recentemente intensificato la repressione contro dissidenti politici e attivisti per i diritti umani. La morsa del regime è concentrata in modo particolare nella zona di Qatif, una regione a maggioranza sciita nell'est del paese sulla costa del Golfo Persico.

La zona di Qatif è stata teatro di manifestazioni pacifiche dal febbraio 2011, sulla scia delle cosiddette primavere arabe che hanno visto le popolazioni di diversi paesi arabi scendere in piazza per reclamare i propri diritti.

I manifestanti hanno chiesto al regno saudita riforme, libertà di espressione, rilascio di prigionieri politici e la fine della discriminazione economica e religiosa contro la regione.

Le autorità saudite hanno però reagito alle proteste con la violenza, arrestando migliaia di manifestanti e condannando a morte diversi oppositori.

Secondo quanto riferito dalle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani il regime saudita mantiene dietro le sbarre più di 2.500 attivisti politici come parte di una crescente repressione guidata dal principe ereditario Mohammed bin Salman.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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