
Durante su intervención en el 9.º Foro Mundial por la Paz, celebrado en Yakarta del 9 al 11 de noviembre, Shahriari se dirigió a los participantes de más de 20 países, entre ellos líderes religiosos, académicos y defensores de la paz. El encuentro anual abordó los conflictos globales y el papel del diálogo en la promoción de la justicia y la convivencia.
“Vivimos en un mundo donde todos hablan de paz, pero lo que vemos en la realidad es guerra”, afirmó Shahriari, señalando que las organizaciones internacionales creadas para salvaguardar la paz se han vuelto ineficaces.
Añadió que “las potencias imperialistas y los agresores persiguen sus propios intereses y derraman la sangre de inocentes para obtener beneficios.”
Al referirse a los conflictos actuales, destacó que los civiles en Gaza, Líbano, Siria y Sudán siguen sufriendo en medio del silencio mundial. Citó la muerte de “más de 67.000 personas, incluidas mujeres y niños” en Gaza y cuestionó por qué quienes dicen defender los derechos humanos “se ponen del lado de los agresores e incluso los arman.”
In una parte del suo discorso, Shahriari ha sottolineato che il dialogo rimane il primo e più essenziale passo verso la pace. "Il dialogo è il primo passo verso la pace. La pace è un processo, non un singolo evento. Dobbiamo dialogare, trovare un terreno comune, raggiungere accordi, onorare i nostri impegni e monitorarne l'attuazione per raggiungere una pace giusta e duratura", ha affermato.
Ha sostenuto che il cambiamento della politica globale inizia con la riorganizzazione del discorso globale, sostituendo "narrazioni di odio ed esclusione" con compassione, pluralismo e multilateralismo. Ignoranza e pregiudizio, ha affermato, rimangono "i nemici di una pace duratura".
Shahriari ha delineato due principi chiave per una pace sostenibile: primo, che "la pace senza potere non durerà" e secondo, che sia il potere duro che quello morbido devono essere eticamente contenuti. "L'obiettivo del potere è il servizio, non il dominio", ha affermato, sottolineando che il potere separato dalla moralità porta al conflitto.
Ho osservato che "una pace giusta e duratura richiede due elementi essenziali: il dialogo per la comprensione e la riconciliazione, e la resistenza al potere oppressivo attraverso una forza morale equilibrata per contrastare le false narrazioni".