L’Imam Hasan ibn ‘Ali (A), detto anche “al-Mujtaba” (l’eletto), nacque il 15 del mese di Ramadhan dell’anno 3 dell’Egira. Questo fu evento di gioia nella famiglia di Muhammad (S) poiché i politeisti erano soliti deridere l’Inviato d’Iddio (S) dicendogli che non avrebbe avuto progenie. Comunque, quando venne rivelata la sura al-Kawthar, Iddio gli aveva promesso l’“abbondanza” che, in accordo a vari commentari coranici, viene identificata proprio in Fatima az-Zahra (A) dalla quale sarebbe nata la discendenza profetica. Ben presto, questa promessa divina vide realizzarsi con la nascita dell’Imam al-Hasan (A).
L’Imam Hasan (A) visse i suoi primi otto anni mentre l’Inviato d’Iddio (S) era ancora in vita. Il 28 di Safar dell’anno 11 dell’Egira, egli dovette sopportare il dolore causato dalla morte del Profeta (S). Dopo pochi mesi, anche sua madre morì. Egli rimase dunque in isolamento, lontano da ogni questione politica per venticinque anni assieme a suo padre.
L’Imam al-Hasan (A) possedeva una tolleranza così grande che anche i suoi nemici, come Marwan ibn al-Hakam, lo dovettero riconoscere. Egli inoltre, per almeno venti volte, si recò a fare il pellegrinaggio a Mecca a piedi nudi.
Durante il califfato dell’Imam ‘Ali (A) prese parte alle battaglie di Jamal, Siffin e Nahrawan. Poi, dopo il martirio di suo padre, l’Imam al-Hasan (A) divenne il nuovo califfo della Comunità Islamica. La sua nomina avvenne durante un suo discorso, subito dopo la morte del padre, dal pulpito della moschea di Kufa. Egli ricordò le qualità dell’Imam ‘Ali (A) piangendo e facendo piangere la folla. A quel punto ‘Abdullah ibn ‘Abbas si alzò in piedi e invitò le genti a nominare l’Imam al-Hasan (A) come nuovo califfo e tutti concordarono con entusiasmo e gli giurarono fedeltà.
Nel frattempo Mu’awiyah e ‘Amr ibn As avevano mandato le loro spie in Iraq per valutare bene la situazione. Tra esse, un uomo dei Banu Humayr a Kufa e uno dei Banu Salim in Basra vennero arrestati. Entrambi ammisero di essere stati inviati dallo Sham al fine di fornire informazioni segrete a Damasco. Di conseguenza, l’Imam al-Hasan (A) scrisse una lettera a Mu’awiyah e questi rispose. Successivamente, quando Mu’awiyah venne a sapere che la gente di Kufa era in disaccordo, si preparò ad attaccare l’Iraq.
Non appena l’Imam al-Hasan (A) venne a sapere dell’avanzata dell’esercito di Mu’awiyah, egli mosse un esercito di ottomila soldati contro Mu’awiyah sotto la guida di ‘Ubaydullah Ibn ‘Abbas. A questi era stato dato l’ordine di consultarsi sempre con Qays Ibn Sa’d il quale erea alla guida di altri quattromila uomini. ‘Ubaydullah iniziò la marcia ma quando Mu’awiyah venne informato del martirio di ‘Ali (A), arrivò a Mosal in diciotto giorni, ove le sue truppe si incontrarono con quelle dell’Imam al-Hasan (A).
Mu’awiyah mandò una notevole somma di denaro a Qays affinché tradisse l’Imam al-Hasan (A). Qays, poiché era un uomo forte e pio, rifiutò la proposta. Mu’awiyah, quindi, fece giungere la stessa somma a ‘Ubaydullah Ibn ‘Abbas il quale si unì a lui con i suoi ottomila soldati. Qays, con i suoi quattromila soldati, decise comunque di combattere fino alla fine ma Mu’awiyah mandò alcune spie nel campo dicendo che l’Imam al-Hasan (A) aveva stipulato una tregua con lui. In questo modo creò confusione nelle file a lui avverse e le fece disperdere.
Un gruppo di fanatici, senza informarsi della realtà dei fatti, attaccarono la tenda del’Imam al-Hasan (A), il quale fu costretto a fuggire. Durante la fuga, però, Jarrah ibn Qubaysah gli tese un agguato ferendolo gravemente. L’Imam, esausto, si rifugiò a Mada’in costretto a firmare l’armistizio con Mu’awiayh il quale, immediatamente, non perse tempo e si appropriò dell’intero Iraq.