Il termine shafaaºah, intercessione, contando tutte le sue derivazioni, compare nel nobile Corano ben trenta volte, il che ne dimostra l’importanza.
Senza dubbio le punizioni divine, in questo mondo e nell’aldilà, non vengono inflitte per vendetta, ma per giustizia, e, di conseguenza, allo scopo di portare l’essere umano alla completezza, alla perfezione. È dunque necessario tenersi lontano da qualsiasi cosa che vada contro questi sacri scopi, affinché la gente non osi trasgredire la legge di Allah.
Non è inoltre giusto chiudere del tutto le porte del pentimento dinanzi ai peccatori, è bensí necessario dare loro la possibilità di riparare e correggersi, di ritornare a Dio, alla rettitudine. I santi Profeti, gl’immacolati Imam, e, in generale, i veri probi, nel Giorno del Giudizio, intercederanno a favore di coloro che non hanno distrutto completamente la propria fede, che hanno mantenuto il proprio rapporto spirituale con il Signore dei Mondi e con i Suoi profeti.
Dunque, la shafaaºah è un valido mezzo a disposizione dei peccatori per correggersi, che li incoraggia a pentirsi e riparare.
Abbiamo in precedenza detto che nel sacro Corano ci sono molti versetti a proposito della shafaaºah. È possibile trarre una giusta conclusione da questi versetti solo dopo averli esaminati tutti attentamente.
È infatti assai errato trarre conclusioni sulla shafaaºah basandosi unicamente su alcuni di questi versetti, ignorando gli altri. Gli errori che si commettono a proposito della shafaaºah e di altre questioni razionali, derivano da simili analisi incomplete. In generale, è assai sbagliato considerare un versetto e trascurarne altri che sono in grado di interpretarlo o d’indicarci la sua giusta interpretazione.
È poi importante sapere che possono fare shafaaºah solamente particolari persone (profeti, imam, probi credenti), e solo ed esclusivamente con il permesso di Allah.
“L’intercessione, presso di Lui, non è utile, eccetto per colui al quale [Egli] lo avrà permesso…”[1]
“Coloro che essi invocano all’infuori di Lui, non hanno alcun potere di intercessione, eccetto coloro che avranno testimoniato la verità conoscendola pienamente”[2]
Altri versetti riguardanti la shafaaºah sono: XXVI:100; II:123; LXXIV:48; XXVIII:28; XIX:87.
Esistono poi molte tradizioni islamiche, e numerosi libri sciiti e sunniti che parlano della shafaaºah, spiegando e commentando i versetti che parlano di questo importante argomento. Alcuni di questi libri sono il Bihaaru-l’anwaar, il Majma´u-l-bayaan, il Tafsiru-l-mizaan, l’Al-burhaan Fi Tafsiri-l-quraan, il Tafsiru-t-tibiyaan, l’Al-khisaal del Saduq, il Sunanu di Bin Maajah, il Musnad di Ahmad, il Muwatta’ di Maalik, il Sunan di Tirmizhiyy, il Sunan di Daaramiyy, il Sahih di Muslim, il Sahih di Bukhaariyy.
Citiamo, a titolo d’esempio, alcuni hadith narrati dai sopraccitati libri.
1. Il sommo profeta Muhammad (S) disse: “Io sarò il primo a intercedere, e il primo la cui intercessione sarà accettata da Allah”[3]
2. Il sommo imam Alí (A) disse: “Noi abbiamo un’intercessione, e anche i nostri amici ne hanno una”[4]
3. Il santo Profeta disse: “Il Signore Eccelso m’ha concesso cinque vantaggi, uno dei quali è l’intercessione, che ho riservato al mio popolo, e che riguarda solo coloro che non avranno associato pari ad Allah”[5]
4. Il nobile Messaggero d’Allah disse: “Nel Giorno del Giudizio, i piú beati per la mia intercessione saranno coloro che avranno detto con pura intenzione, dal profondo del cuore o dell’anima, ‘laa ilaaha illa-Llaah’ [non v’è altra divinità all’infuori di Allah]”[6]
5. Il Profeta disse: “La mia intercessione riguarda ogni mussulmano”[7]
6. Il Messaggero d’Allah disse: “Gli intercessori [del Giorno del Giudizio] sono cinque: il Corano, il vincolo di sangue, la [cosa data in] custodia, il Profeta e la Famiglia del Profeta”[8]
7. L’imam Sadiq disse: “Non v’è nessuno tra i Primi e gli Ultimi che non abbia bisogno dell’intercessione di Muhammad nel Giorno del Giudizio”
8. L’imam Sadiq disse: “Chiunque desidera godere dell’intercessione degli intercessori dinanzi ad Allah, deve conquistarsi il consenso divino…”[9]
Note
[1] Corano XXXIV: 23.
[2] Corano XLIII: 86.
[3] Il Sunan di Tirmizhiyy, vol. V, pag. 248. Il Sunan di Daaramiyy, vol. I, pagg. 26 e 27.
[4] Il Khisaal del Saduq, pag. 624.
[5] Il Musnad di Ahmad, vol. 1, pag. 301. Il Sunan di Kasaa’i, vol. 1, pag. 172.
[6] Il Sahih di Bukhaariyy, vol. 1, pag. 36 [Edizione in nove volumi].
[7] Il Sunan di Bin Maajah, vol. 2, pag. 1444, hadith n. 4317.
[8] Bihaaru-l’anwaar, vol. 8, pag. 43.
[9] Al-usul min Al-kaafi, vol. 8, pag. 11, hadith n. 1. Bihaaru-l’anwaar, vol. 8, pag. 53, hadith n. 61.
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