
Mentre domenica 13 dicembre le cattedrali e i santuari aprivano le porte sante e a Roma musulmani e cristiani partecipavano insieme in piazza San Pietro all’Angelus con papa Francesco, a Genova si aprivano le porte delle moschee. Ha riscosso infatti notevole interesse e curiosità, da parte di molti abitanti, l’iniziativa “Moschee aperte” organizzata dal quotidiano il Secolo XIX in collaborazione con alcune associazioni islamiche. L’intento era quello di promuovere il dialogo e la tolleranza tra le diverse fede.
Così è successo domenica 13 dicembre, ma l’iniziativa ancora si ripeterà questa domenica 20 dicembre. Sette centri islamici e sale di preghiera della città sono stati aperti a coloro che volevano visitare, conoscere e incontrare i fedeli di Mohamed. I musulmani hanno organizzato visite guidate, laboratori per bambini e incontri pubblici, e naturalmente la pausa per sorseggiare un ottimo tè alla menta, squisiti dolcetti, gustosissimi datteri e assaggi di cibi tipici del Medio Oriente. L’interesse era molto grande e tante sono state le persone che hanno visitato i vari centri. Accolti dagli imam e dalle comunità di fedeli dei centri islamici, i visitatori e i curiosi hanno instaurato subito un dialogo fatto di domande che spaziavano in mille direzioni. Dalle più semplici alle più complesse. Mentre per i bambini presenti erano allestiti laboratori con giochi e ricerche.
Questa prima domenica è stata dedicata alla narrazione. Alcuni profughi ospiti di Genova hanno raccontato storie della tradizione islamica e mediorientale. Molto belle e interessanti, soprattutto queste hanno favorito una maggiore comprensione e messo in luce le difficoltà di chi vive in una terra diversa, ma ancor più bello aver fatto conoscere ai presenti la ricchezza enorme delle loro vite, molto più semplici e ricche di aspetti che a volte noi trascuriamo.
Domenica 20, invece ci sarà una passeggiata interculturale guidata alla scoperta del Centro Storico e della Comunità Islamica con i racconti dei ”nuovi cittadini”. Il percorso partirà dalla Commenda di Prè, farà tappa in due centri islamici della città vecchia e si concluderà nel centro islamico di via Sasso. Ai bambini verrà insegnata la scrittura araba: impareranno a scrivere il proprio nome e la parola pace con i caratteri dell’alfabeto arabo.
«Le sale di preghiera sono sempre aperte, in ogni giorno dell’anno - dice l’imam Salah Husein -. Ma con queste due giornate la comunità islamica genovese intende contribuire alla riscoperta di quella fratellanza umana che oggi appare soffocata e chiusa su sé stessa. Siamo tutti ugualmente addolorati e ugualmente offesi da ogni forma di violenza, da ogni forma di odio e di discriminazione, siamo sensibilmente preoccupati da una situazione internazionale e una pressione mediatica che ci vuole divisi e diffidenti. Per questo la comunità islamica genovese apre le porte dei suoi luoghi di culto e delle associazioni che quotidianamente accolgono i fedeli musulmani in preghiera e in riflessione. Oggi la comunità islamica apre al confronto e i luoghi di culto diventano luoghi di incontro, in cui crescere e trovare la pace».
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