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Hajj nel Corano - 3

Sa'i tra Safa e Marwa: un atto di culto monoteistico nel corso della storia

23:08 - May 26, 2025
Notizie ID: 3491676
Tehran-Iqna- Safa e Marwa non sono solo due montagne una di fronte all’altra, vicine alla Grande Moschea della Mecca. Sono bensì simboli di adorazione, di monoteismo e di sacrificio di sé, ed il Sa'i tra di essi, a cui il Corano fa riferimento come Sha'a'ir (riti) di Allah, è una rilettura della storia

Sa'i tra Safa e Marwa: un atto di culto monoteistico nel corso della storia

 

Safa e Marwa non sono solo due montagne una di fronte all’altra, vicine alla Grande Moschea della Mecca.

Sono bensì simboli di adorazione, di monoteismo e di sacrificio di sé, ed il Sa'i tra di essi, a cui il Corano fa riferimento come Sha'a'ir (riti) di Allah, è una rilettura della storia.

Secondo gli esegeti del Corano, Sha'a'ir è il plurale di Sha'ira e si riferisce ai segni stabiliti per compiere determinati atti di adorazione. Sha'a'ir Allah sono i segni che Dio ha stabilito per i Suoi servi. Tra questi ci sono Safa e Marwa, due montagne che oggi si ergono come sentieri coperti vicino alla Grande Moschea della Mecca. Durante i riti dell'Hajj, i pellegrini devono percorrere la distanza tra di esse sette volte.

Questo Sa'i (camminare tra le due montagne) è un ricordo della dedizione e del sacrificio di Agar, la moglie di Abramo (pace su di lui), che percorse questo sentiero sette volte con ansia e Tawakkul (fiducia in Dio) per trovare acqua per il suo bambino, Ismaele, un'impresa così sublime da un punto di vista monoteistico che l'Imam Sadiq (pace su di lui) affermò che non esiste luogo migliore sulla terra dell'area tra queste due montagne.

Questo perché ogni persona arrogante deve mostrare la propria servitù a Dio, correndo o camminando indossando un semplice turbante, senza alcun segno di vanità.

Ma nell'era della jahillia (dell'ignoranza), inteso come il periodo storico della penisola arabica prima dell'avvento dell'Islam l'aspetto di questi riti era stato distorto. I mushriken (miscredenti) avevano eretto due idoli chiamati Usaf e Naila sui due monti e si prostravano davanti a loro durante il Sa'i. Ciò indusse alcuni musulmani a pensare che il Sa'i tra Safa e Marwa fosse un atto ignorante e spregevole. Per correggere questo equivoco, il Corano afferma esplicitamente:

"In verità Safa e Marwa sono tra i segni predestinati di Allah" (versetto 158 della Surah Al-Baqarah).

Questo versetto non solo stabilisce la legittimità e la santità di questi due luoghi, ma dimostra anche che, agli occhi del Corano, i segni del culto non potevano essere ignorati a causa della contaminazione storica. I segni di Allah, anche se contaminati da idolatria e ignoranza, vengono purificati e ravvivati ​​alla luce della rivelazione e del monoteismo.

 

 

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