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Arabia Saudita: allarme per sfollamento forzoso di famiglie sciite da regione di Qatif

23:58 - March 19, 2021
Notizie ID: 3486050
Tehran-Iqna- Il regime saudita prevede di sfollare centinaia di famiglie sciite dalla regione di Qatif abbattendo le loro abitazioni

Arabia Saudita: allarme per sfollamento forzoso di famiglie sciite da regione di Qatif

 

Il regime saudita prevede di sfollare centinaia di famiglie sciite dalla regione di Qatif abbattendo le loro abitazioni.

Nashet Qatifi, un noto attivista saudita per i diritti umani, ha dichiarato in un post sul suo account Twitter che il governo di Riyadh ha annunciato i piani per lo sfratto da Qatif, entro 90 giorni, di oltre 521 famiglie e la distruzione delle loro case come rappresaglia per la partecipazione dei loro figli alle proteste anti-regime del 2011.

Secondo l'attivista, alle famiglie è stato offerto un compenso ma esse non intendono vendere le proprie abitazioni o trasferirsi fuori dalla regione poiché la somma offerta non è sufficiente per acquistare una nuova casa.

Secondo quanto riportato dalla Press TV, fonti locali nella regione a maggioranza sciita hanno confermato il piano saudita, aggiungendo che il regime intende spostare centinaia di famiglie dall'area di al-Thawra Street (via della rivoluzione) nel centro della città.

I rapporti affermano che l'obiettivo del regime saudita è quello di cancellare ogni segno e ricordo delle manifestazioni del 2011, in particolare ad al-Thawra Street, che era diventata un simbolo della rivoluzione e delle proteste a Qatif.

Un fatto simile è avvenuto nel distretto di al-Masura nel 2017, dove molte abitazioni furono distrutte dai bulldozer. Nel novembre dello scorso anno, i funzionari sauditi hanno inoltre raso al suolo una moschea islamica sciita a sud della città di al-Awamiyah nei pressi di Qatif.

Le regioni orientali dell'Arabia Saudita, in particolare le provincie di Qatif e Ihsa, abitate in prevalenza da musulmani sciiti, sono teatro di manifestazioni di protesta popolari dal 2011 quando, sulla scia della cosiddetta primavera araba, la popolazione locale ha iniziato ad esprimere il proprio malumore contro le discrimazioni del governo saudita.

Gli abitanti della zona chiedono al governo pari diritti sociali ed politici, e la libertà di praticare le proprie funzioni religiose.

Le autorità saudite hanno risposto alle proteste con la repressione, uccidendo decine di persone ed arrestandone migliaia. 

Nella repressione numerosi attivisti sono stati sottoposti a tortura, mentre molti altri, insieme a diversi leader religiosi sciiti, sono stati condannati a morte e giustiziati.

Tra i leader religiosi sciiti condannati a morte il più noto è stato Sheikh Bagher Nemer al-Nemer, ucciso tramite decapitazione nel gennaio del 2016.

 

 

 

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