Tra il
12 e 14 Dicembre del 2015 l’esercito nigeriano prese d’assalto l’abitazione di
Sheikh Ebrahim Zakzaki,leader spirituale degli sciiti in Nigeria,nella citta’
di Zaria,nel nord del paese.
Le aurota’ non si
sono limitate all’abitazione di Sheikh Zakzaki,ma hanno attaccato e distrutto
anche la hoseinieh(luogo di culto ed incontro degli sciiti)”Baghiat-ellah”,distruggendo
la struttura.
Nell’attacco e negli scontri seguiti tra esercito e la popolazione disarmata
che protestava contro l’azione delle forze armate,hanno perso la vita centinaia
di fedeli sciiti.
Le stime
ufficiali parlano di 217 uccisi e centinaia tra feriti ed arrestati,anche se
mancano all’appello e sono scomparse 482 persone,il che fa presupporre che il
numero reale delle vittime sia ben superiore alla stima ufficiale.
Testimoni oculari hanno riferito di centinaia di corpi seppelliti in massa dalle
autorita’ nigeriane , nelle campagne intorno Zaria.
Lo stesso Ebrahim Zakzaki fu ferito ed arrestato insieme alla moglie,e suo
figlio fu martirizzato, durante l’assalto dell’esercito.
In precedenza altri 5 figli del religioso sciita avevano trovato il martirio
per mano delle autorita’ militari nigeriane.
Adesso il "Comitato per i diritti umani islamici”,organizzazione
non governativa con sede a Londra,ha dichiarato di aver presentato un esposto al
Tribunale penale internazionale,e che i fatti di Zaria saranno presto vagliati
dal Tribunale.
L’esercito nigeriano e’ accusato da sempre di operare
come un apparato indipendente dai governi centrali del paese,assumendo sempre
piu’ una forma di "stato nello stato”,ed e’ da anni impegnato in una campagna
repressiva contro la minoranza sciita.
Le violenze contro gli sciiti arrivano nonostante la narura completamente pacifica della comunita’ sciita nigeriana che
si e’ sempre astenuta da azioni suscettibili di tensione.Tutto cio' in una situazione nella quale imperversano nel paese organizzazioni terroristiche di stampo
wahhabita,responsabili di numerosi attentati e massacri,in testa alle quali
troviamo la ben conosciuta Boko Haram.Organizzazioni che paradossalmente non vedono l’esercito
nigeriano impegnarsi a fondo nel loro contrasto .
Secondo gli osservatori,la risposta al perche' dell'atteggiamento repressivo dell'esercito contro la comunita' sciita,ed al tempo stesso accondiscendente verso i gruppi estremisti takfiri,e' da ricercare nei rapporti economici tra i militari e la casa reale saudita,il che porta i generali nigeriani a preoccuparsi piu' degli interessi sauditi, che non a quelli del proprio paese.
Dall'anno scorso,tra le altre cose,e' salito al potere in Nigeria , Bukhari ,ex generale golpista ritenuto vicino all'Arabia Saudita, il quale ha esacerbato le tensioni con la minoranza sciita,ma anche con quella cristiana.
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