Una copia manoscritta del Corano conservata a Ostroh, nell'Ucraina occidentale, è stata digitalizzata ed è ora disponibile online.
Il Corano di Ostroh, digitalizzato nella regione di Rivne, è un manoscritto dell'inizio del XIX secolo proveniente dalla collezione del Museo del Libro e della Stampa. Combina calligrafia araba con annotazioni in lingua ucraina. È uno dei manufatti più preziosi del patrimonio culturale dei Tatari di Volinia.
Il direttore ad interim del museo, Andriy Bryzhuk, ha sottolineato l'unicità dell'opera:
"Il Corano di Ostroh è senza dubbio unico in Ucraina e, in particolare, qui da noi nella regione di Rivne, poiché è l'unica opera manoscritta dei cosiddetti "Tatari occidentali". Si tratta dei Tatari che apparvero qui all'inizio del XVI secolo e la cui comunità visse compatta a Ostroh e in altri insediamenti della Volinia meridionale, di fatto, fino alla metà del XX secolo. Purtroppo, con l'avvento del regime comunista, questa comunità si dissolse, per così dire, nel mare ucraino, e oggi non esiste più come comunità".
Il manoscritto è composto da 19 quaderni cuciti su carta velina bluastra, di dimensioni 19×14 cm. La copertina è in pelle sottile.
Il testo è scritto in caratteri naskh, con una caratteristica inclinazione e bordi rossi. Le linee principali sono in inchiostro nero e la punteggiatura in rosso, che conferisce espressività al manoscritto.
L'unicità dell'opera è sottolineata da inserti linguistici: ai margini si trovano note in dialetto ucraino, scritte in caratteri arabi, tra cui la numerazione dei Juz' (sezioni del Corano). Sulla prima pagina è riportato in ucraino un frammento: "... alla fine ho scritto una preghiera...", che è un chiaro esempio dell'integrazione della comunità tatara nell'ambiente slavo.
Il Corano di Ostroh è ora disponibile online. La scheda del manoscritto è stata pubblicata sul sito web della collezione della riserva, dove è possibile visualizzare immagini e studiare il materiale a distanza. È inoltre prevista la presentazione dell'originale nella mostra "I tatari di Ostroh".
"Stiamo attualmente lavorando a una grande mostra intitolata 'I tartari di Ostroh'. Questa mostra è sostenuta dalla Fondazione Culturale Ucraina e aprirà a metà ottobre presso il nostro Museo del Libro. Abbiamo già esperienza con la digitalizzazione. Qualche anno fa abbiamo digitalizzato e pubblicato online 40 incunaboli ucraini, e prima ancora è stata digitalizzata la Bibbia di Ostroh. Il Corano è già disponibile: potete consultarlo sul sito o, se lo desiderate, scaricarlo. E se non sapete leggere l'arabo ma avete una forte inclinazione per la ricerca, potete caricare le foto su un'intelligenza artificiale; riconoscerà bene il testo", ha concluso Byzhuk.
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