L'esecutivo prenderà il tempo per il dialogo. Venerdì 18 settembre il ministro dell'Interno incaricato del culto è venuto alla Grande Moschea di Parigi per rassicurare i funzionari musulmani, preoccupati per il disegno di legge sul separatismo. Una parola che, di per sé, causa incomprensioni. "Il separatismo è un concetto, non so se sarà il titolo della legge", confida Gérald Darmanin, prima di dare garanzie sul metodo.
Tra quindici giorni il Presidente della Repubblica definirà i principi cardine di una riforma che rimarrà poi da definire. Il testo sarà inviato al Consiglio di Stato a novembre e poi presentato al Consiglio dei Ministri entro la fine dell'anno. Infine dovrebbe arrivare in Parlamento a febbraio. Senza passaggio forzato. "Non avvieremo la procedura di emergenza, avremo le quattro letture" in entrambe le camere, ha detto il ministro.
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