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La Crisi del Presidente Francese

11:09 - October 13, 2020
Notizie ID: 3485571
Iqna - Con le sue parole, il signor Macron esprime [inconsciamente] la verità sulla crisi che l’Occidente sta vivendo

La Crisi del Presidente Francese

 

“Le recenti dichiarazioni del Presidente francese Emmanuel Macron – che ha accusato l’Islam di essere una religione ‘in crisi’ ovunque nel mondo, che starebbe tentando di creare un ‘sistema’ parallelo per rafforzare il suo controllo nei diversi Paesi, e d’altre accuse analoghe ormai ben note – rientrano fra le [dinamiche] politiche dell’islamofobia. La verità è che le dichiarazioni del sig. Macron non sono altro che ‘proiezioni’, secondo il linguaggio degli psicologi: si tratta di uno stratagemma inconscio, un trucco di difesa dell’ego, per cui la persona attribuisce ad altri tendenze e idee derivate dalla propria esperienza e dalla propria storia personale – rifiutando così di riconoscerle in se stesso, a causa del dolore e dei sensi di colpa che evocano. Con le sue parole, il signor Macron esprime [inconsciamente] la verità sulla crisi che l’Occidente sta vivendo.

1) La convinzione che vi sia un progresso costante nella civiltà Occidentale moderna ha cominciato a vacillare: non solo tra alcuni dei pensatori più importanti dell’Occidente, ma anche in gran parte delle masse popolari Europee, che stanno cominciano a rendersi conto di come il tramonto di questa civiltà sia ormai imminente.

2) Molte persone in Occidente hanno cominciato a rendersi conto che le paure ed i sentimenti di terrore – che dominano non solo la psiche Europea, ma anche altre anime che ne siano afflitte in tutto il mondo – non provengono [affatto] dall’Islam o dalle religioni, bensì dai pericoli che questa stessa civiltà Occidentale comporta [di per sé]: a causa di un progresso materiale eccessivo, di mezzi di distruzione illimitati [ed ormai pressoché incontrollabili], del venir meno di qualsiasi scrupolo di fede che preservi questa civiltà dall’implosione [a cagione delle sue stesse contraddizioni]. È una civilizzazione che [negli sviluppi che ha intrapreso] porta con sé i fattori della sua autodistruzione.

3) E’ ormai noto a tutti che i gruppi terroristici che innalzano [pretestuosamente] la bandiera dell’Islam sono un prodotto [di centri di potere afferenti al dominio] Euro-Americano, che i loro [reali] centri sono stabiliti lì, e che da lì [da quei centri di potere] vengono orditi i loro piani strategici, i loro finanziamenti e le informazioni [necessarie alle loro attività, altrimenti obiettivamente impossibili da condurre con tale efficacia e su così vasta scala, senza un retroterra strategico del genere].

4) Studiosi ed intellettuali sanno poi bene come il terrorismo affondi le sue radici [ed abbia ricevuto un’esplicita giustificazione teorica] per la prima volta nella storia dell’umanità con la Rivoluzione francese, che ha messo il ‘Terrore’ all’ordine del giorno dell’Assemblea generale, [indicandolo] come metodo legittimo per l’instaurazione del nuovo ordine rivoluzionario e per la demolizione della Chiesa – anzi, per l’eliminazione di tutto ciò che fosse religioso o legato all’invisibile [ed alla spiritualità].

Con la rovina di questo progetto [rivoluzionario], in una fase successiva di questo precipizio [anti-religioso] sono allora sopraggiunti i gruppi dell’‘Anarchismo’ a combattere quella che chiamavano ‘la più grande illusione’: essi si scagliarono contro la religione, contro Dio e contro ogni autorità – divina o umana che fosse, tanto di ordine collettivo quanto di natura individuale – per riversare un nuovo tipo di crimine e di brutalità nel recipiente [storico-ideologico inaugurato con la pratica rivoluzionaria] del Terrore.

In seguito, sono poi stati i movimenti [politico-culturali] del ‘Nichilismo’ a radicare [ulteriormente nella cultura Occidentale] il crimine supremo, l’idea di negare Dio – non solo, come dice Dostoevskij, ribellandosi contro il Suo ordine o i Suoi precetti, bensì contro la Sua stessa Essenza, cosicché l’uomo ne prenda il posto. Cosa significa che un uomo prenda il posto di Dio? Significa – come dice sempre Dostoevskij – il riconoscimento [arbitrario] che tutto sia lecito, il rifiuto [individualistico] di qualsiasi legislazione [o ordine morale] che non sia la propria [dettata esclusivamente dalle idee, interessi e pulsioni dell’individuo], cosicché verità sia da considerarsi soltanto ciò che egli ritenga tale e che sia in grado di imporre con la forza [ad altri individui, ed alla realtà stessa], e l’ordine mondiale non sia più basato sulla distinzione tra giusto e sbagliato, o tra buono e cattivo, bensì sul controllo e sul dominio [privi di criterio di verità e di giustizia].

Come si dice, Damocle non ha mai danzato meglio di come abbia fatto sotto la minaccia della spada – e non è forse questa esattamente la [logica sottesa alla] politica del ‘terrore nucleare’, sotto la quale ‘spada’ tutto il mondo ‘danza’ – compreso il vostro forse Paese, signor Presidente [Macron]? Non è forse questa esattamente la [logica sottesa alla] ‘globalizzazione’, o è forse qualcosa di diverso dall’egemonia del sistema Occidentale [imposta al resto del mondo] come unico paradigma di civiltà, di pensiero, di cultura, di comunicazione, di scienza, d’arte, di letteratura, di scienza politica, di economia e di diritto – cosicché, dopo che [storicamente] l’unione del mondo non è stata stabilita all’ombra del divino, come osserva Albert Camus, è contro il divino che questo pensiero [suprematista] tenta oggi di imporla.

Questa è la [vera] realtà della ‘crisi’ [civile e spirituale] che lei sta vivendo, signor Presidente – e che molti vivono in Europa ed in diverse altre regioni del mondo fin dal Rinascimento e, come lei sostiene [pur attribuendola erroneamente ed unilateralmente alla religione islamica], ancora a tutt’oggi.

5) Molte persone hanno cominciato a rendersi conto che la loro civiltà – di cui erano convinti [fosse straordinariamente buona e destinata a perdurare] – non occupa nella storia quel posto di rilievo che credevano [occupasse]: mentre il suo destino volge ormai al tramonto, essa lascia dietro di sé un grande vuoto spirituale, al prezzo di una pesante eredità di tragedie, di dolori, di guerre e di devastazioni tali che l’umanità è perfino incapace di descrivere adeguatamente. Tra queste devastazioni, vi sono [ad esempio] le guerre mondiali e quelle successive e più recenti, il terrorismo, le guerre di carattere economico, psicologico e comunicativo, e le rivoluzioni elettroniche [col loro portato di ricadute politico-economiche e di disagio psico-sociale]: [molti cominciano a rendersi conto chiaramente che] la crisi di cui soffre la moderna civiltà Occidentale ha raggiunto un punto critico – come dice l’intellettuale francese René Guénon – e che un cambio di direzione è ormai imminente ed inevitabile: volontario od involontario, brusco o graduale, con o senza ripercussioni catastrofiche, [quel che è certo è che] il carattere anomalo di questa civiltà non può continuare all’infinito.

6) Quando il signor Macron esprime le sue dichiarazioni, lo fa riferendosi [dunque in verità] alla realtà della crisi che sta vivendo l’Occidente moderno, che ha perduto ogni [coscienza del] significato dell’invisibile e del suo mondo [spirituale], e che ha dunque maturato un’ostilità [esplicita ed aggressiva] per tutto ciò che sia religioso o sacro: per quest’Occidente, non c’è più [alcuna] verità – e questo è ciò che filosofi e pensatori hanno definito il ‘problema della conoscenza’. Una civiltà che si basi sulla negazione dei principi superiori è una civiltà priva di ogni mezzo di comprensione [profonda, che lo accomuni intellettualmente] con le altre civiltà – soprattutto con quelle tradizionali, poiché tale mentalità [ostile alla metafisica ed alla religiosità] si configura come una mentalità artificiale, in contraddizione col naturale istinto umano [spontaneamente aperto alla dimensione spirituale], e dunque falsa [nelle sue premesse e nelle sue conclusioni, e perciò incapace di rapportarsi costruttivamente con le altre].

7) La tendenza intellettuale moderna – come indica ancora l’intellettuale francese René Guénon – è caratterizzata da un’agitazione mentale senza fine: essa s’incaglia nel porre problematiche [al di fuori di ogni necessità], e nel contrapporre le cose con le realtà [effettive della loro condizione], alimentando in seguito divergenze e conflitti a scopo puramente utilitaristico, indipendentemente dal fatto che la questione discussa sia reale od infondata. Ora, sua eccellenza il Presidente ritiene che flirtare [ideologicamente] con l’estrema destra in Francia, ottenere i voti delle masse [con la propaganda islamofoba] o qualsiasi altro beneficio [spicciolo di carattere politico] possa essere forse una giustificazione sufficiente per alimentare [con le sue parole] odio tra i popoli, le nazioni, le civiltà e le religioni?

8) Le dichiarazioni del sig. Macron rivelano la falsità [di alcune] delle maschere della civiltà Occidentale moderna, ed il carattere menzognero degli slogan che la sua leadership ed i suoi media hanno lungamente promosso a proposito dell’umanesimo, dei diritti umani e della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità [cui alludono lo stesso Grande Imam di Al-Azhar e Papa Francesco nell’ambito dei loro rapporti inter-religiosi]: come si conciliano queste pretese con quanto adottato dall’Unione Europea – ed in particolare dalla Francia – in termini di politiche di integrazione miranti a cancellare l’identità dei cittadini musulmani, reprimendone le culture, i costumi, gli stili di vita e le manifestazioni esteriori del loro credo? O come si conciliano coi tentativi di imporre principi laici alle moschee ed alle associazioni [anche per quanto concerne la loro organizzazione interna ed i loro orientamenti di carattere spirituale], e di estendere il divieto del velo al settore privato?

È l’Islam che vuole rafforzare il suo controllo sul Paese, o è forse il signor Macron ad aver dimenticato che [i territori del]le colonie della Francia erano venti volte più grandi della Francia [stessa], quelle del Belgio erano sessanta volte più grandi del Belgio, quelle dei Paesi Bassi ottanta volte più grandi dei Paesi Bassi, e così per l’Italia, il Portogallo etc. – e che la Gran Bretagna era [conosciuta, per l’estensione dei territori posti forzatamente sotto il suo dominio, come] l’impero su cui non tramontava il sole?

9) Sarebbe dunque l’Islam quello che porta violenza, terrorismo, guerre e distruzione all’Occidente? E’ storicamente provato che i musulmani sono sempre stati – fin dall’epoca in cui fu inviato il Profeta Muhammad ﷺ, ed a tutt’oggi – oggetto dell’ostilità altrui [anziché attivi aggressori]: chi è fuggito infatti in Abissinia [in fuga dalle persecuzioni inflitte ai musulmani alla Mecca]? Chi ha dovuto affrontare ogni tipo di inimicizia, e le successive aggressioni da parte degli infedeli fra i Coreisciti, e poi da parte dei Persiani e dei Bizantini? Chi subì l’aggressione dei Tartari, e poi le Crociate ininterrottamente per più di duecento anni? Chi è stato oggetto del moderno colonialismo per oltre due secoli, ed in quale Paese musulmano sarebbe stato coniato il termine ‘terrorismo’ [che è invece, come indicato in precedenza, un prodotto Occidentale]? Potrebbe forse indicarci il signor Macron in quale Paese musulmano abbiano avuto origine i movimenti anarchici e nichilisti, o altri movimenti terroristi che abbiano colpito l’Europa per decenni nella sua storia recente [avendo il terrorismo contemporaneo colpito invece prevalentemente i Paesi musulmani, e spesso con supporti aperti od occulti dall’estero]?

Il Presidente Macron potrebbe spiegarci chi sia stato ad aver fabbricato armi nucleari e ad averle utilizzate per la prima volta, così come altre armi letali e di distruzione di massa? Chi ci può spiegare in cosa consista del ‘caos creativo’, o il progetto [geopolitico] del ‘Grande o Piccolo Medio Oriente’ Sua eccellenza il Presidente potrebbe spiegarci chi abbia coniato il termine ‘politica del terrore nucleare’, che ha governato le relazioni internazionali per decenni?

Onorevole Presidente, i musulmani d’Oriente hanno [storicamente] percorso migliaia di miglia per rivolgersi verso l’Occidente e per comprenderlo bene – e perfino per vivere nella civiltà dell’Occidente, nella sua economia, nella sua politica, nelle sue scienze, nella sua educazione, nel suo pensiero, nella sua cultura, nella sua comunicazione e nelle sue arti. Forse la vostra Eccellenza ritiene [erroneamente] che ciò sia dovuto ad un fallimento civile da parte nostra [anziché a circostanze di carattere politico ed economico che hanno indotto tali sviluppi]; tuttavia, auspico che Lei possa riflettere altresì sul fatto che ciò sia dovuto [invece] anche al fatto che da parte nostra non vi è complesso [d’ostilità o pregiudiziale inimicizia] nei confronti dell’altro, che col nostro Islam non portiamo che pace e sicurezza per gli altri, e che in virtù del nostro Islam non serbiamo per loro se non amore [e ciò ha consentito l’insediamento pacifico di milioni di musulmani in Occidente, nel contesto e con l’osservanza delle legislazioni vigenti, senza che ciò provocasse conflitti civili].

Onorevole Presidente, finché l’Occidente crederà [erroneamente] che non esista altro che una sola civiltà, cioè la sola civiltà Occidentale, e che non esista umanità degna di questo nome oltre alla sola umanità [così come è concepita dal punto di vista] occidentale – e così per quanto riguarda i diritti umani, la scienza e l’idea di progresso – fino ad allora l’incontro tra Oriente ed Occidente resterà una realtà lontana [dall’accadere al di là delle apparenze superficiali], come ci indurrebbe a temere la profezia del poeta inglese Richard Kipling: ‘L’Oriente è l’Oriente, e l’Occidente è l’Occidente, e non si incontreranno mai’. L’Occidente vorrà avanzare anche solo di un passo soltanto verso l’Oriente, a fronte delle migliaia di miglia percorse dall’Oriente verso l’Occidente?”

 

Shaykh Dr. Mohammad Mehanna د. محمد مهنا

Trad.it. Ibrahim Gabriele Iungo

Tratto daOsservatorio di Al-Azhar per il Contrasto all’Estremismo “

 

 

 

 

 

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