IQNA

Alluhuf, Le vicende di Karbala - parte 24

1:15 - October 23, 2020
Notizie ID: 3485600
Iqna - Il presente libro è la narrazione della tragica vicenda di Karbalà ed è la traduzione, dalla versione persiana, dell’opera “Alluhúf Alà Qatla-t-tufúf” del grande sapiente shi°ita Sayyid Ibn Tawus

Alluhuf, Le vicende di Karbala - parte 24

 

L’Imam Sajjad (as) recita un sermone

Bashir prosegue dicendo: «In questo momento l’Imam con un cenno chiese alla gente di tacere e quando i presenti fecero silenzio, disse: “La lode appartiene a Dio, Signore dei Mondi, Padrone del Giorno del Giudizio, Creatore di tutte le creature. Egli non può essere compreso dagli intelletti e conosce i misteri a tutti sconosciuti. Ringraziamo Iddio per le difficoltà delle cose, le disgrazie della vita, i dolori dati da esse, le dolorose calamità, i grandi, difficili e rattristanti lutti e le grandi sventure.

O gente, sia ringraziato Iddio per averci provato con grandi disgrazie e con l’enorme scissione avvenuta in seno all’Islam. Abu Abdillah Al-Husseyn e i suoi parenti sono stati uccisi, le donne e le bambine della sua famiglia sono state fatte prigioniere e la sua testa è stata fatta girare, sulla punta di una lancia, di città in città. Questa è una disgrazia che non ha simili.

O gente, potranno forse i vostri uomini avere d’ora in poi un solo momento di felicità? Esisterà forse d’ora in poi un solo cuore privo di tristezza e malinconia? Esisterà d’ora in poi un solo occhio che non verserà lacrime? Per la sua uccisione hanno pianto i sette cieli, i mari con le loro onde, i cieli colle loro colonne, la terra con le sue periferie, gli alberi con le loro foglie, i pesci dei mari, gli angeli favoriti e tutte le creature del cielo. O gente, esiste forse un solo cuore che non sia rimasto ferito per la sua uccisione? Chi è in grado di sopportare questa grande disgrazia che ha colpito l’Islam?

O gente, ci hanno diviso gli uni dagli altri e allontanati dalle nostre città, come se provenissimo dalla Turchia o da Kabul, senza che avessimo compiuto qualche peccato o cattiva azione, senza che avessimo inferto qualche danno all’Islam. Giuro su Dio che se il nobilissimo Profeta invece di fare le raccomandazioni che ha fatto nei nostri riguardi, avesse ordinato di farci guerra, non avrebbero potuto fare piú di quanto hanno fatto: “Innà lillah wa innà ilayhi raji´un”. Quanto grande, dolorosa, bruciante, dura, amara e difficile è la disgrazia che ci ha colpito! Chiediamo a Dio di ricompensarci e concederci la Sua misericordia per quanto abbiamo passato, poiché Egli è potente e vendicatore”

A questo punto Sawhàn Ibn Sa´sa´a, che era un uomo affetto da paralisi, si alzò e si scusò dicendo: “O figlio del Messaggero d’Allah, io ero paralitico, inabile e per questa ragione non ho potuto aiutarvi”. L’Imam accettò le sue scuse, lo ringraziò e mandò benedizioni a suo padre Sa´sa´a.

 

 

 

 

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