Incendio a New York: la comunità musulmana in lutto
La maggior parte sono musulmani del Gambia che hanno frequentato la moschea del quartiere, Masjid Ar-Rahmah. Il suo imam, Musa Kabba, ha indicato che domenica 16 gennaio sarà organizzata una preghiera funebre collettiva nel centro culturale islamico del Bronx.
L'incendio è scoppiato in un appartamento al terzo piano di un edificio nel distretto di Fordham. La causa è il malfunzionamento di un riscaldatore supplementare. In preda al panico, gli occupanti dell'appartamento sono fuggiti lasciando aperta la porta d'ingresso, il che ha facilitato la diffusione del fumo e del fuoco su tutto il pavimento.
Da allora le famiglie si sono divise su cosa fare con i resti dei loro cari, vittime dell'incendio. Dovrebbero essere sepolti negli Stati Uniti o i corpi dovrebbero essere rimpatriati nella loro terra natale? Il primo funerale è già avvenuto e le decisioni prese.
La presidente del distretto del Bronx Vanessa Gibson ha promesso aiuto alle famiglie colpite dalla tragedia. “Non vi deluderemo in questo momento di grande difficoltà. Qualunque siano le vostre esigenze, alloggi temporanei, consigli, riparo, aiuti economici o cure post-traumatiche, vi accompagneremo passo dopo passo”, ha assicurato durante la veglia organizzata martedì 11 gennaio ai piedi dell'edificio.
Gli occupanti dell'edificio hanno deciso, riferisce NY1, di citare in giudizio i proprietari dell'edificio, così come la città di New York, ritenendo che siano responsabili della mancanza di vigilanza sulla disposizione dei locali. Denunciano in particolare le porte d'acciaio degli appartamenti che non si chiudevano automaticamente. Sottolineano anche il fatto che l'edificio era poco riscaldato, con conseguente necessità di riscaldamento aggiuntivo, nonché il malfunzionamento dei rilevatori di fumo.
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