Un gruppo per la difesa dei diritti dei musulmani ha chiesto al Senato di respingere un eventuale incarico per Pete Hegseth, il candidato di Donald Trump alla carica di Segretario alla Difesa, a causa delle sue opinioni anti islamiche.
Pete Hegseth, candidato di Donald Trump alla carica di Segretario alla Difesa, è stato duramente criticato per le sue controverse dichiarazioni a sostegno della fondazione di un tempio ebraico nel sito della Moschea di Al-Aqsa nella città occupata di Al-Quds (Gerusalemme), nonché per la sua retorica anti-islamica.
Hegseth, ex conduttore televisivo, ha fatto appello alla ricostruzione del tempio ebraico durante un evento nel 2018 presso l'hotel King David di Gerusalemme. Riferendosi al luogo sacro, ha affermato: "Non c'è motivo per cui il miracolo di ristabilire il tempio sul Monte del Tempio non sia possibile".
"Non so come potrebbe accadere, non sai come potrebbe accadere, ma so che potrebbe accadere, e un passo in questo processo è il riconoscimento che i fatti e le attività sul campo contano davvero". Secondo il sito Middle East Eye, Hegseth, ha inoltre esortato Israele a trarre vantaggio dal sostegno dell'amministrazione Trump, definendo i suoi funzionari "veri credenti".
Il Council on American-Islamic Relations (CAIR) ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna la nomina di Hegseth.
"La retorica guerrafondaia di Hegseth, la difesa di coloro che sono accusati di crimini di guerra, la richiesta di distruzione della Moschea di Al-Aqsa e le sue opinioni virulentemente anti-islamiche dovrebbero squalificarlo da qualsiasi ruolo nel governo della nostra nazione", ha affermato venerdì Edward Ahmed Mitchell, vicedirettore nazionale del CAIR.
"Se il presidente eletto Trump è seriamente intenzionato a perseguire la pace all'estero e a mettere gli interessi americani al di sopra degli interessi dei governi stranieri, dovrebbe ritirare la nomina del signor Hegseth e, in caso contrario, la sua nomina dovrebbe essere respinta dal Senato".
Le opinioni di Hegseth sono state inoltre sottoposte a esame in un recente rapporto del Washington Post. Nel suo libro del 2020, American Crusade, Hegseth avrebbe preso di mira l'Islam, descrivendolo come una religione che "non è una religione di pace, e non lo è mai stata".
Hegseth solleva inoltre allarme sull'immigrazione musulmana, definendola un'“invasione culturale”. Sostiene che gli Stati Uniti affronteranno un destino simile all'Europa se non si interviene, lamentando l'ascesa della rappresentanza politica musulmana e mettendo in guardia contro quella che percepisce come un'erosione dei valori cristiani tradizionali.
Il rapporto ha evidenziato la frequente invocazione da parte di Hegseth del termine “Deus Vult” (latino per “Dio lo vuole”), un grido di battaglia della prima crociata, che ha tatuato sul braccio.
I gruppi per la difesa dei diritti umani, tra cui il CAIR, hanno espresso preoccupazione per la retorica di Hegseth, che sostengono riecheggi ideologie estremiste.
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