La mostra di Corani e manoscritti rari è stata allestita nell'ambito del programma della Settimana di Ghadir.
Uno degli obiettivi della mostra è quello di approfondire l'evoluzione della calligrafia araba e coranica durante i diversi periodi islamici.
Secondo Ammar Mashallah, capo del tesoro dell'Astan (custodia) del santuario, la mostra espone oltre 50 Corani rari e importanti dal I al XIV secolo dell'Egira, evidenziando l'importanza della calligrafia araba e la sua evoluzione in quel periodo.
I Corani esposti qui presentano le scritture islamiche più importanti utilizzate da importanti calligrafi coranici di queste epoche, tra cui Yaqut al-Hamawi e Suhrawardi, ha osservato.
La mostra presenta anche una collezione di Corani significativi scritti da calligrafe donne, ha affermato Mashallah.
Ha affermato che le copie del Corano sono considerate rare e importanti al mondo per la loro antichità e l'influenza storica sul patrimonio del mondo arabo e islamico.
Ahmed al-Najafi, ricercatore presso il Tesoro dell'Astan, ha affermato che la mostra è stata accompagnata da un'esposizione fotografica che illustra l'evoluzione della calligrafia coranica.
Ha osservato che tra i reperti esposti c'è un manoscritto del Corano attribuito all'Imam Ali (AS), che si dice sia stato scritto nel 40° anno dopo Bi'tha.
L'allestimento di questa mostra riflette l'interesse dell'Astan nel preservare il patrimonio islamico e coranico, ha proseguito.
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