La biblioteca storica della Grande Moschea di Kairouan, in Tunisia, custodisce rari manoscritti del Corano risalenti ad un periodo compreso tra il IX e l'XI secolo.
Questi manoscritti, scritti su pergamena e pelle, sono stati a lungo considerati il principale punto di riferimento per lo studio della calligrafia coranica antica, fino alla scoperta dei manoscritti di Sana'a in Yemen, secondo un rapporto della Fondazione Al-Furqan.
Gli studiosi hanno identificato due collezioni principali all'interno della biblioteca.
Il primo gruppo comprende i Corani donati alla moschea nel X e all'inizio dell'XI secolo. Il più antico di questi fu lasciato in eredità nel 295 dell'Egira/908 d.C. da Faḍl, studioso e scriba coranico. Un'altra copia, probabilmente più antica, è attribuita a Khadīja bint al-Aghlab, una parente del fondatore aghlabita Ibn al-Aghlab.
Tra i manoscritti più importanti di questa collezione figurano il Mushaf al-Ḥāḍina (il "Corano della Nutrice") e copie donate da membri della dinastia Ziride, tra cui Mushaf al-Muʿizz ibn Bādīs e duplicati di sua zia e di altre figure di corte. Un ulteriore Corano fu donato nel 446 AH/1054 d.C. dal calligrafo Abū Bakr Muhammad alla Moschea di al-Mansūriyya di Tunisi.
In base alla storia della città, si ritiene che la legatoria e la produzione di manoscritti a Kairouan siano diminuite tra la fine dell'XI e il XII secolo, a causa del parziale abbandono della città. A quel tempo, i Corani esistenti venivano spesso trasferiti alla biblioteca centrale della moschea per essere conservati in sicurezza.
Il secondo gruppo è costituito da rotoli influenzati dall'artigianato marocchino, probabilmente prodotti tra la metà del XIII e il XV secolo, secondo il calendario persiano (XIX-XX secolo d.C.), in concomitanza con la restaurazione delle istituzioni di Kairouan da parte della dinastia Hafside. Questi rotoli probabilmente provenivano da fuori Kairouan, forse in Tunisia o in Marocco, e in seguito entrarono a far parte della collezione della città.
Nel complesso, la collezione di Kairouan riflette secoli di produzione di libri, rilegatura e calligrafia, rafforzando lo status della città come importante centro medievale di cultura e arte manoscritta.
Il secondo gruppo è costituito da rotoli influenzati dall'artigianato marocchino, probabilmente prodotti tra la metà del XIII e il XV secolo, secondo il calendario persiano (XIX-XX secolo d.C.), in concomitanza con la restaurazione delle istituzioni di Kairouan da parte della dinastia Hafside. Questi rotoli probabilmente provenivano da fuori Kairouan, forse in Tunisia o in Marocco, e in seguito entrarono a far parte delle collezioni cittadine.
Nel complesso, la collezione di Kairouan riflette secoli di produzione di libri, rilegatura e calligrafia, rafforzando lo status della città come importante centro medievale di cultura e arte manoscritta.
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