In seguito alle polemiche scoppiate in Francia e nel mondo islamico dopo la pubblicazione di vignette offensive contro il Profeta Mohammad (Che Dio benedica lui e la sua famiglia) sulla rivista Charlie Hebdo e le affermazioni islamofobe di Emmanuel Macron in difesa di tale atto, la Guida Suprema della Rivoluzione islamica, l'Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha scritto a tal proposito una lettera indirizzata ai giovani francesi.
Riportiamo di seguito il testo della lettera:
Nel nome di Dio
Giovani di Francia
Vi invito di chiedere al vostro presidente il motivo per cui egli insiste nel difendere le offese e gli insulti rivolti al Messaggero di Dio in nome della "libertà di espressione".
La libertà di espressione significa forse oltraggio ed ingiuria, soprattutto nei confronti di personalità sacre e rispettate? Tutta questa ottusità non è forse un insulto alla ragione delle persone che lo hanno eletto?
La prossima domanda da porgere è: perché (in Francia) è considerato reato sollevare dubbi sull'Olocausto? Perché chiunque scriva di tali dubbi viene arrestato mentre al tempo stesso è consentito insultare il Profeta (SW)?
Seyyed Ali Khamenei
28 ottobre 2020
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