In un post intitolato “Let’s not let fear defeat our values” (“Non lasciamo che la paura sconfiggere i nostri valori”), pur non nominando mai esplicitamente Trump, Pichai fa riferimento alle polemiche sollevate dalle sue dichiarazioni e scrive: «Penso sia giunto il momento di far sentire la nostra voce – i particolare quelli tra noi che non sono sotto attacco. Tutti quanti hanno il diritto di esprimere i loro punti di vista, ma è altresì importante che i meno rappresentati sappiano che questi non sono i punti di vista condivisi da tutti».
L’attacco all’eccentrico candidato repubblicano è palese, come lo è anche il riferimento alla sua visione delle questioni legate a terrorismo e immigrazione: « Non dobbiamo permettere alla paura di sconfiggere i nostri valori. Noi sosteniamo i musulmani e le altre minoranze, negli Stati Uniti e nel mondo», spiega il CEO di Big G.
Qualche giorno fa era arrivata una netta condanna da parte di un altro numero uno del mondo social. «Voglio unire la mia voce a sostegno dei musulmani della nostra comunità e nel mondo» ha scritto Mark Zuckerberg dal suo profilo Facebook. Dopo gli attacchi di Parigi e l’odio di questa settimana, posso solo immaginare la paura dei musulmani di essere perseguitati». «Anche se questo attacco non è contro di te oggi, gli attacchi alla libertà di chiunque colpiranno tutti», ha scritto rivolgendosi alle oltre 43mila persone che seguono la sua pagina. E, diretto ai musulmani, ha aggiunto: «Se sei un musulmano di questa comunità, come fondatore di Facebook voglio che tu sappia che sei sempre benvenuto qui e che combatteremo per proteggere i tuoi diritti e creare un ambiente di pace e sicurezza per te».