La Corte d’appello
di Lodi in Lombardia,ha condannato un’azienda a versare 500 euro ad una ragazza
italiana di origini egiziane per averla
esclusa dal lavoro nel 2013 a causa dell’abbigliamento islamico della ragazza.
La Evolution Events,infatti,e’ stata ritenuta colpevole dalla corte di aver assunto un atteggiamento discriminatorio verso la ragazza.
Il fatto risale
all’ Aprile 2013,quando la ditta emette
un annuncio per un impiego di 2 giorni come hostess presso una fiera di scarpe.
Quando Sara,la ragazza islamica in questione,manda il proprio curriculum con
foto,viene contattata dalla Evolution Events che le propone il lavoro,ma solo
se fosse stata disposta a togliersi il velo islamico che le copre i capelli.Alla
risposta negativa della ragazza,in base alla quale rinunciare al velo sarebbe
stato contrario alle sue credenze,l’azienda
decide di escluderla dall’evento.
Il caso comunque viene
poi portato in tribunale,e la corte in
un primo momento da’ ragione all’azienda
che aveva motivato la decisione di escludere la candidata con l’impatto
negativo che il copricapo islamico avrebbe potuto provocare sui clienti.Fino a
quando invece,la corte d’appello ha riscontrato nel caso gli estremi di
discriminazione per cause religiose,dato che,secondo la corte,la presenza del
velo non avrebbe nei fatti rappresentato alcun ostacolo per il lavoro ne
tantomeno un impatto negativo sui clienti tale da giustificare l’esclusione
della ragazza.
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