Sabato sera, durante una manifestazione anti governativa a Beirut, un gruppo di persone sconosciute ha aggredito i manifestanti gridando slogan ingiuriosi contro alcuni simboli religiosi sunniti.
Gli assalitori hanno pronunciato frasi offensive contro Aisha, una delle mogli del Profeta Mohammad (Che Dio benedica lui e la sua famiglia), e contro alcuni compagni del Profeta.
In seguito ai fatti di Beirut, l'Università islamica egiziana di Al-Azhar, considerata come la massima istituzione religiosa sunnita al mondo, ha emesso un comunicato in cui ha condannato gli insulti contro i simboli religiosi islamici sunniti.
Nel comunicato si legge: " Le mogli ed i compagni del Profeta sono dei simboli per tutti musulmani, quindi qualsiasi insulto o ingiuria nei loro confronti è da considerarsi inaccettabile".
Al-Azhar ha chiesto ai leader di tutte le correnti religiose islamiche di condannare simili atti e di impegnarsi per il dialogo e la pace tra tutti i musulmani.
L'istituzione religiosa egiziana ha inoltre ringraziato i leader islamici in Libano per la loro rapida risposta ai fatti di Beirut.
Si ricorda che in seguito ai fatti di sabato sera i leader e le organizzazioni religiose islamiche libanesi, in particolare quelle sciite, hanno condannato gli slogan offensivi contro alcuni simboli religiosi sunniti, affermando che qualsiasi ingiuria ai danni delle mogli ed i compagni del Profeta è da considerarsi Haram.