Durante il mese sacro di Ramadan è meritevole recitare diverse suppliche e preghiere al crepuscolo prima dell'alba, quando i fedeli si alzano per consumare un pasto preparandosi alla giornata di digiuno.
Una di queste suppliche, o Dua in arabo, è la cosiddetta Dua al-Sahar attribuita all'Imam Mohammad al-Baqir, il quinto Imam sciita, riportata dall'Imam Reza, l'ottavo Imam sciita. La supplica è menzionata nella Mafatih al-Jinan, una raccolta di preghiere, suppliche e pratiche religiose scritta intorno a cento anni fa dallo studioso iraniano Sheikh Abbas Qomi, molto in uso oggi in quanto considerata come una raccolta autentica e senza manomissioni.
Ogni sezione della Dua al-Sahar è formata da tre frasi. In una delle sezioni si legge: "O Allah, ti prego di darmi la tua luce radiosa". Poi dice: "e tutte le tue luci sono raggianti". E nella terza frase dice: "O Allah, ti supplico nel nome di tutte le tue luci".
La prima frase si concentra sul livello più alto della Luce di Dio osservando poi che la luce divina può essere trovata in tutto l'universo e in ogni creatura.
La luce divina è inclusiva, quindi un credente vede questa luce ovunque, che si tratti del sole o di un piccolo animale perché entrambi sono stati creati da Dio. Gli esseri umani non devono limitare le loro menti ed i propri cuori a una luce specifica; la Luce di Dio si può trovare in ogni pianta, mare, deserto e creatura.
Un credente ha questa visione dell'universo e dell'essere. Vede la presenza di Dio come qualcosa di immanente nell'essere, ma senza cadere in una prospettiva pantesitica, in quanto ciò che è immanente non è la vera natura di Dio ma una Sua manifestazione che viene irraggiata (ovviamente per irraggiamento non si intende un fenomeno fisico ma piuttosto concettuale) nelle creature e in generale nell'essere, quella che nella Dura al-Sahar viene indicata come Luce di Dio.
In realtà non potrebbe essere altrimenti dato che tutto quello che esiste è una creazione di Dio e in quanto tale non è dotato di esistenza separata da Dio. Anche solo immaginare qualcosa che esiste al di la di Dio o a fianco e insieme a Dio sarebbe come postulare una sorta di limitazione della natura di Dio.
Al tempo stesso però la vera natura di Dio resta qualcosa di trascendente per noi e per tutte le creature. Noi siamo in grado di ricevere e in caso di contemplazione, cogliere, la manifestazione di Dio giunta a noi tramite irraggiamento, la Luce di Dio, ma la Sua essenza e vera natura resta qualcosa che va oltre il nostro stato di esistenza.
Di conseguenza possiamo affermare che nell'ottica islamica, per un credente la presenza di Dio è sia immanente che trascendente.
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