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Giustizia divina e castigo permanente per i miscredenti nell'aldilà; compatibili o discordanti?

20:24 - May 15, 2023
Notizie ID: 3489063
Tehran-Iqna- La questione del castigo permanente per i miscredenti è stata uno dei principali argomenti di discussione tra gli studiosi musulmani, soprattutto data la misericordia onnicomprensiva di Dio

Giustizia divina e castigo permanente per i miscredenti nell'aldilà; compatibili o discordanti?

La questione del castigo permanente per i miscredenti è stata uno dei principali argomenti di discussione tra gli studiosi musulmani, soprattutto data la misericordia onnicomprensiva di Dio.

Nella Surah Al-Fatiha, il primo capitolo del Corano, leggiamo che Dio è Rahman e Rahim e che la Sua misericordia si estende su tutti gli esseri. Dunque, come si può giustificare la permanenza della pena per alcuni miscredenti nell'aldilà?
 
Alcuni indicano il motivo nell'intento dei miscredenti, dato che i miscredenti intendevano continuare a commettere malefatte e peccati in questo mondo e di conseguenza andranno incontro ad una punizione permanente nell'aldilà. Ma la punizione basata esclusivamente sull'intenzione non è accettabile sotto la Sharia.
 
Secondo altri studiosi la parola khulud (rimanere in un posto in modo pemanente), presente nel Corano in riferimento ai miscredenti, significa rimanere lì per molto tempo e questo è accettabile poiché alcuni peccati come il kufr sono molto gravi. Ma anche questo non è compatibile con i principi del Fiqh (giurisprudenza islamica).
 
Altri invece sostengono che la permanenza della pena è condizionata alla volontà di Dio, cioè la pena dura solo finché Dio vuole.
 
Nell'interpretazione del Corano, un principio fondamentale è che Dio non è ingiusto e un altro è che il sistema dell'essere e dell'esistenza si basa sulla legge di causa ed effetto. La permanenza della pena va intesa tenendo conto di questi due fattori. Ora, se un peccato come il kufr portasse a un castigo permanente, sarebbe compatibile con l'attributo divino di essere Adil (giusto)? Qui dobbiamo ricordare che la nostra comprensione del termine khulud si basa sulla nostra comprensione del fattore "tempo". Noi in questo mondo siamo legati ai limiti del tempo. Ma nell'aldilà saremo di nuovo sotto questi limiti?
 
Quindi nella situazione attuale non possiamo avere una corretta comprensione delle condizioni in quel momento.
 
Di conseguenza, sebbene la questione del castigo permanente possa non sembrare apparentemente compatibile con Dio che è Rahman e Rahim (Misericordioso), dobbiamo cercare di comprenderla nel quadro della legge di causa ed effetto e del principio di giustizia divina dato dall'attributo di Dio di essere Adil.

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