IQNA

Per il terzo giorno consecutivo, Israele continua a colpire le forze dell’UNIFIL in Libano

23:49 - October 11, 2024
Notizie ID: 3490856
Iqna - L’attacco di venerdì segna il terzo giorno consecutivo in cui le forze UNIFIL sono state deliberatamente prese di mira dall’esercito invasore. Giovedì, altri due soldati delle Nazioni Unite sono rimasti feriti in un attacco israeliano. E’ stato colpito anche il contingente italiano della Brigata Sassari
Per il terzo giorno consecutivo, Israele continua a colpire le forze dell’UNIFIL in Libano

Due soldati delle Forze delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) sono rimasti feriti, uno dei quali in modo grave, dopo che un carro armato israeliano ha aperto il fuoco su una delle torri di osservazione della missione internazionale a Naqura, nel Libano meridionale.

L’attacco di venerdì segna il terzo giorno consecutivo in cui le forze UNIFIL sono state deliberatamente prese di mira dall’esercito invasore. Giovedì, altri due soldati delle Nazioni Unite sono rimasti feriti in un attacco israeliano. E’ stato colpito anche il contingente italiano della Brigata Sassari.

“Anche le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite sono diventate bersagli di attacchi israeliani… Questo, come tutti sappiamo, è un crimine di guerra e merita la nostra risposta più decisa”, ha affermato il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, durante una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) giovedì.

“Due caschi blu sono rimasti feriti e questo è inaccettabile. Qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: Israele ha l’obbligo di rispettare entrambi. È necessaria la piena responsabilità”, ha affermato il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell tramite i social media.

La risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite conferisce all’UNIFIL il mandato di mantenere il confine meridionale del Libano con Israele libero da armi o personale armato diverso da quelli dello stato libanese.

Giovedì Tel Aviv ha ammesso di aver aperto il fuoco su una base ONU a Naqura e ha affermato di aver “ordinato” alle truppe ONU di “rimanere in spazi protetti”.

Hezbollah ha affermato all’inizio di questa settimana che Israele sta usando le truppe ONU come scudi umani e ha aggiunto di non colpire le truppe invasori per paura di ferire il personale dell’UNIFIL.

“Dopo il fallimento dei tentativi degli Stati Uniti, più di una volta, di modificare i compiti delle forze di emergenza internazionali che operano nel Libano meridionale per servire gli interessi israeliani, le pressioni sull’UNIFIL stanno aumentando”, ha riferito questa settimana il quotidiano libanese Al-Akhbar, aggiungendo che le minacce israeliane hanno spinto diversi di questi paesi a “riconsiderare” la loro presenza in Libano e potenzialmente a ritirarsi per evitare incidenti che potrebbero colpire i loro soldati.

Durante la sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di giovedì, il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di pace Jean-Pierre Lacroix ha detto alle autorità che 300 truppe delle Nazioni Unite in prima linea nel Libano meridionale sono state temporaneamente spostate in basi più grandi.

Con il completo supporto del governo degli Stati Uniti, Israele ha assediato il Libano nelle ultime settimane, bombardando senza sosta la capitale Beirut e altre aree nel sud e nell’est del paese. Le truppe israeliane hanno anche tentato di invadere il sud del Libano, ma non sono state in grado di respingere la feroce resistenza presentata da Hezbollah.

Fuoco israeliano su tre basi della missione Unifil schierata nel sud del Libano, dove la guida del contingente italiano è affidata alla Brigata Sassari.

La conferma arriva da Andrea Tenenti, portavoce della missione Onu di cui fanno parte 1200 italiani, per la stragrande maggioranza sardi.
Dopo che un drone israeliano ha ripetutamente sorvolato la base, i colpi hanno preso di mira l’ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani.
Due basi sono italiane e la terza è il quartier generale della missione, a Naqura. L’aggressione è stata «deliberata» e «ripetuta». Nel quartier generale sono almeno due i feriti tra i caschi blu, due militari di nazionalità indonesiana.

Le prime ricostruzioni parlano di un carro armato israeliano che ha sparato contro una torretta di osservazione della base. La torre è stata centrata e i due militari Onu sono precipitati a terra. Le loro condizioni non sono gravi, riferiscono fonti mediche locali.

L’esercito di Israele ha poi sparato anche sulle due basi italiane, in cui sono in servizio i militari della Brigata Sassari, lungo la linea di demarcazione con il Libano. Secondo fonti di intelligence militare, una è la base UNP 1-31 sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano. E l’altra è la 1-32A.
Nell’attacco, affermano le fonti, sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando Unifil a Naqura.

«Qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping costituisce una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza», fanno sapere da Unifil, «stiamo monitorando queste questioni con l’Idf», ossia con l’esercito israeliano.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha convocato l’ambasciatore di Tel Aviv a Roma.

(Fonti: Al Mayadeen e agenzie).

 

 

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