Sheikh Mohammad Khaal (1904-1989) è stato un importante studioso, faqih (giurista islamico) e autore. Una delle sue opere principali è un commento del Corano in lingua curda.
Scrisse molti libri nel campo del Corano e delle scienze islamiche e creò un importante movimento intellettuale a Sulaymaniyah, la regione del Kurdistan iracheno.
Alcuni lo considerano il più importante studioso curdo dell'era contemporanea.
Nacque nel 1904 in una famiglia curda nota per il suo escorso accademico e letterario. La sua famiglia era anche famosa per l'impegno nella preservazione delle tradizioni letterarie e culturali curde.
Mohammad Khaal studiò con suo nonno Sheikh Amin al-Khaal fino all'età di 9 anni quando imparò a memoria l'intero Corano.
Continuò i suoi studi nel campo della lingua araba e delle scienze islamiche. Uno dei suoi insegnanti più famosi fu Sheikh Omar Amin Qaradaghi.
Nel 1939 entrò a far parte della magistratura irachena e prestò servizio come giudice nei governatorati di Sulaymaniyah, Kirkuk e Mosul.
Fu anche membro dell'Islamic Rulings Council fino al 1967, quando si ritirò.
Sheikh Mohammad Khaal si impegnò in modo particolare nella promozione degli insegnamenti islamici nel mondo curdofono e, oltre a scrivere libri in lingua curda, incoraggiò altri a fare lo stesso ed a studiare la storia dei curdi.
Una delle sue opere principali è un commento del Corano in curdo. Pubblicò il commento del 30° Juz (sezione) del Corano nel 1935. Pubblicò poi il commento di altri 9 Juz negli anni successivi.
Scrisse anche libri nei campi della Seerah del Profeta Mohammad (Dio benedica lui e la sua famiglia) e della vita di numerose figure curde e musulmane.
Importante anche il Qamous al-Khaal, un dizionario di 40.000 parole curde scritto da Sheikh Mohammad Khaal.
Sheikh Mohammad Khaal passò a miglior vita il 15 luglio 1989, dopo una lunga malattia.
La famiglia donò la sua biblioteca personale a un istituto a Sulaymaniyah che cercava di far rivivere l'eredità culturale curda. La biblioteca comprende più di 1750 libri, tra cui manoscritti in curdo, arabo, persiano, turco, inglese e russo.
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