IQNA

Bambini palestinesi scomparsi durante le detenzioni militari israeliane a Gaza

8:48 - November 19, 2025
Notizie ID: 3492174
Iqna - Secondo la documentazione raccolta da Defense for Children International – Palestina, i bambini palestinesi continuano a sparire a Gaza mentre cercano cibo e aiuti umanitari a causa del blocco israeliano

DCIP.  Secondo la documentazione raccolta da Defense for Children International – Palestina, i bambini palestinesi continuano a sparire a Gaza mentre cercano cibo e aiuti umanitari a causa del blocco israeliano.

Negli ultimi mesi, il DCIP ha documentato la scomparsa di altri sei bambini palestinesi a Gaza: Siraj Ismail Fayeq Abdel Aal, 16 anni, Mahmoud Jihad Hasan Abu Warda, 14 anni, Saadi Mohammad Saadi Hasanain, 16 anni, Jamal Nihad Jamil Ayyad, 13 anni, Haitham Mohammad Jamil Al-Masri, 17 anni, e Saifan-Allah Fahd Awni Ayash, 16 anni.

“Le forze israeliane stanno facendo sparire i bambini palestinesi con il pretesto della fame e dell’assedio”, ha dichiarato Ayed Abu Eqtaish, direttore del programma di accountability del DCIP. “Le famiglie cercano i loro figli senza ottenere risposte, mentre Israele continua a nascondere l’identità e l’ubicazione dei detenuti di Gaza”.

Il sedicenne Saadi è scomparso il 22 ottobre 2025, dopo essere entrato nella zona della sua casa distrutta per raccogliere effetti personali e legna da ardere. Saadi e altri quattro si sono recati sul posto poco dopo il ritiro delle forze israeliane. Testimoni hanno riferito che i quadricotteri israeliani hanno aperto il fuoco, costringendo il gruppo a disperdersi. Due dei ragazzi sono fuggiti, mentre Saadi e un altro sono rimasti indietro. La mattina dopo, la sua famiglia ha trovato il telefono, le scarpe e i pantaloni di Saadi, oltre alla sua camicia legata intorno al corpo del ragazzo con cui stava fuggendo, la cui testa era schiacciata. Da allora la sua famiglia non ha ricevuto informazioni sulla sua posizione e teme che sia stato catturato dalle forze israeliane.

 

“Credo che mio figlio abbia scelto di non abbandonare il suo amico ferito, che sanguinava, e abbia tentato di soccorrerlo, ma le forze israeliane li hanno colti di sorpresa e hanno portato via mio figlio”, ha detto la madre di Saadi. “Non riesco a capire perché sia ​​successo”.

 

Il tredicenne Jamal è scomparso il 6 ottobre 2025, dopo essere uscito di casa verso mezzogiorno. Jamal e la sua famiglia erano stati sfollati a causa dell’intensificarsi degli attacchi militari israeliani e Jamal voleva tornare nella città di  Gaza. Quella mattina, a seguito di un disaccordo con il fratello, Jamal è uscito di casa e non è più tornato. Più tardi, quel giorno, un parente ha riferito di averlo visto vicino a Tabat al-Nwairi, con una piccola borsa con effetti personali, diretto verso Gaza, nonostante le strade chiuse e le ostilità in corso. La sua famiglia lo ha cercato in ospedali, obitori e centri per sfollati in tutta Gaza, ma non ha trovato traccia di lui. La posizione di Jamal rimane sconosciuta e la sua famiglia teme che sia stato rapito dalle forze israeliane mentre tentava di tornare nella città di a Gaza. 

 

Saifan-Allah, 16 anni, è scomparso il 7 giugno 2025, poco dopo aver partecipato alla preghiera di mezzogiorno con il padre. La famiglia lo ha cercato ovunque, ma non è riuscita a localizzarlo. Saifan soffre di epilessia, necessita di farmaci regolari e ha capacità mentali limitate, il che rende la sua scomparsa particolarmente allarmante. La sera successiva, il padre di Saifan ha ricevuto una chiamata da un uomo che si è identificato come membro dell’intelligence israeliana, il quale ha confermato che Saifan era stato arrestato per essere presumibilmente entrato in un’area riservata. Il padre ha implorato l’uomo, spiegando le condizioni mediche e di salute mentale di Saifan, ma questi ha interrotto la conversazione, dicendo solo che “l’esercito se ne sarebbe occupato”. Il giorno seguente, la Croce Rossa ha informato la famiglia che Saifan era detenuto nel carcere di Asqalan, sebbene non siano state fornite ulteriori informazioni. Da allora, la famiglia non ha ricevuto aggiornamenti sulle sue condizioni o sulla sua ubicazione.

 

Mahmoud, 14 anni, di Deir al-Balah, è scomparso il 4 luglio 2024, dopo aver lasciato casa per tornare nel nord di Gaza. Sfollato da Jabalia a causa degli attacchi israeliani, Mahmoud ha faticato ad adattarsi allo sfollamento e desiderava ardentemente riunirsi ai familiari rimasti nel nord, tra cui un fratello che è stato poi ucciso. Il giorno della sua scomparsa, Mahmoud ha detto alla madre di voler tornare a casa, ma i suoi genitori gli hanno risposto che ciò era improbabile a causa dell’estremo pericolo lungo il corridoio di Netzarim. Nonostante le estese ricerche in ospedali, obitori e centri di sfollamento, la famiglia di Mahmoud non ha trovato traccia del ragazzino. Detenuti palestinesi rilasciati di recente hanno riferito di aver visto Mahmoud vivo in una prigione israeliana, sebbene le autorità israeliane non abbiano fornito informazioni sulla sua detenzione o sulla sua ubicazione.

Sua madre ha aggiunto: “Porto ancora con me la sua borsa con i vestiti ogni volta che veniamo sfollati, sperando che torni”.

 

Il sedicenne Siraj è scomparso il 22 giugno 2024, dopo aver lasciato il suo rifugio temporaneo per raccogliere legna da ardere. Sfollato a causa dei continui attacchi israeliani, Siraj si è unito a tre parenti nel tentativo di tornare nella città di Gaza, attraverso i campi, per sfuggire alle forze israeliane. Intorno alle 18:00, i carri armati israeliani hanno aperto il fuoco sul gruppo, uccidendo un ragazzo e ferendone altri. Solo il cugino di Siraj, Tawfiq, è sopravvissuto ed è stato successivamente rilasciato dopo una breve detenzione. Nonostante le estese ricerche, non sono stati trovati i corpi. Mesi dopo, diversi parenti detenuti dalle forze israeliane hanno riferito di aver sentito il nome di Siraj nella prigione di Ofer, il che suggerisce che potrebbe essere ancora detenuto in Israele. Oltre un anno dopo la sua scomparsa, la sua famiglia non ha ancora ricevuto alcuna informazione sulla sua ubicazione.

 

Il diciassettenne Haitham è scomparso da quasi due anni, il 10 febbraio 2024, dopo aver lasciato un rifugio per sfollati per entrare in città attraverso il checkpoint di Netzarim, che separa la Striscia di Gaza in due sezioni. Aveva tentato di attraversare il checkpoint di Netzarim, che divide la Striscia di Gaza in due sezioni. La sua famiglia ha perquisito ospedali, obitori e organizzazioni umanitarie, ma non ha ricevuto alcuna informazione. Quasi due anni dopo, i detenuti rilasciati hanno riferito al padre di Haitham che il figlio è detenuto nella prigione del Naqab (Negev).

“Sto lottando psicologicamente”, ha raccontato il padre. “Ho avuto due ictus di recente; uno ha colpito una gamba. Sono stato ricoverato al Nasser Medical Complex. Anche mia moglie è estremamente sconvolta. Questi ictus sono il risultato di tutta questa situazione. Come può mio figlio stare con me un momento e poi svanire nel nulla? Sono pervaso dalla disperazione e mi sento perso. È solo un bambino. Non è coinvolto in niente di tutto questo”.

Le sparizioni di questi bambini rientrano in un modello più ampio documentato dal DCIP per tutto il 2025, in cui il caos e gli sfollamenti di massa a Gaza hanno lasciato le famiglie senza alcuna informazione sullo stato di salute o sulla posizione dei loro cari. Le forze israeliane hanno detenuto arbitrariamente centinaia di palestinesi, compresi bambini, senza accusa, processo o notifica alle loro famiglie. I genitori alla ricerca dei propri figli sono lasciati nell’angoscia, senza ricevere aggiornamenti, conferme o riconoscimenti dalle autorità israeliane in merito al fatto che siano vivi o al luogo in cui sono detenuti.

Secondo il diritto internazionale, la sparizione forzata e la detenzione arbitraria di minori sono atti proibiti che possono costituire crimini contro l’umanità. Le azioni di Israele violano anche i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sui diritti dell’infanzia, incluso l’articolo 37, che richiede che la detenzione di un minore sia utilizzata solo come ultima risorsa, e l’articolo 9, che garantisce che i minori non debbano essere separati dai genitori contro la loro volontà e che debba essere loro consentito di mantenere contatti regolari con loro.

La sparizione forzata di bambini palestinesi nel contesto del blocco e degli attacchi in corso da parte di Israele riflette la totale erosione dei meccanismi di protezione internazionale. Finché Israele continuerà ad agire impunemente, le famiglie palestinesi rimarranno intrappolate nell’incertezza, alla ricerca incessante dei loro figli scomparsi.

Traduzione per InfoPal di F.L.

 

 

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