L’Onu ha affermato di aver ricevuto “delle informazioni attendibili” riguardo una serie di scontri fra l’etnia Rakhine buddista e i Rohingya musulmani nell’ultimo mese, ma il governo del Myanmar ha negato che fra le vittime degli attacchi ci fossero stati anche dei civili.
I fatti sono avvenuti a metà mese e sono stati denunciati da Arakan Project, una ong attiva a difesa della minoranza musulmana; tuttavia il governo di Naypyidaw ha respinto con forza i racconti, smentendo le voci di attacchi e vittime fra i Rohingya.
Il presidente dell’Unhcr, alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha detto di aver trovato “deplorevoli le numerose vittime nel villaggio di Du Chee Yar Tan” e ha richiesto allo Stato di svolgere adeguate indagini in merito.
Human Rights Watch (Hrw) aggiunge di aver ricevuto informazioni credibili, in base alle quali la polizia ha autorizzato l'arresto di tutti i Rohingya, uomini e bambini, al di sopra dei 10 anni. Secondo il rapporto Onu, il 9 gennaio scorso otto musulmani del villaggio di Du Char Yar Tan sono stati vittime di un attacco.
Dal giugno del 2012 lo Stato occidentale di Rakhine è teatro di scontri violentissimi contro i musulmani Rohingya, che hanno causato migliaia di morti sfollati. Per il movimento attivista nella zona è in atto una vera e propria "pulizia etnica" dal parte delle autorità.