A Lecce i musulmani dicono no alla violenza e al terrorismo e lo fanno scendendo in strada con cristiani e istituzioni. Certo, non c’è stata una grande partecipazione della cittadinanza e del mondo della politica, ma l’iniziativa presa dai musulmani ha un grande significato. “La nostra manifestazione di stasera a Lecce- ha spiegato l’Imam leccese Safeddine – è andata oltre la sola condanna degli atti criminali della settimana scorsa a Parigi, perché ha voluto ribadire l’unione sociale, tra musulmani e cristiani, costruita dopo anni di dialogo e confronto, che i terroristi cercano di minare, per dividere e diffondere l’odio. Stasera eravamo: “Musulmani e Cristiani Uniti insieme contro il terrorismo”.
Durante il tragitto, la gente applaudiva e ringraziava. Nella piazza Sant’oronzo, si sono ritrovati “cittadini” di tutte le etnie, ma con un obbiettivo comune, quello della pace. Hanno sventolato le bandiere italiane, francesi, palestinesi, marocchine, pakistane, cubane e tante bandiere della pace. Fiaccole e candele, illuminavano l’incontro. “Erano presenti tanti rappresentanti delle associazioni, come L’Associazione Nazionale Italia Pakistan, Popoli e Culture, Migrantes, Noi Salento – spiega l’Imam – E ci hanno sostenuto anche il sindaco Paolo Perrone, e diversi assessori.. L’onorevole Salvatore Capone… E tantissimi cittadini. Tanti giovani, mi hanno fermato per chiedere informazioni sul islam o per invitarmi alla loro scuola, per dei momenti di confronto… Solo questo dimostra che la nostra manifestazione ha raggiunto i suoi obbiettivi: Abbattere i muri della paura e capire che solo insieme vinceremo il terrorismo”. Gli immigrati ci hanno voluto dire, forte e chiaro, che l’Islam ha un altro volto, che non c’entra nulla con quello delle bestie di Parigi. Nessun Dio può mai chiedere al suo popolo di versare sangue di innocenti.