Il World Hijab Day un’iniziativa che dal 2013 ricorre ogni anno grazie alla sua fondatrice Nazma Khan e che coinvolge 116 paesi in tutto il mondo. Il primo World Hijab Day risale al febbraio 2013, quando Nazma Khan, mediorientale musulmana immigrata negli Stati Uniti d’America da adolescente, incoraggiò le donne di tutto il mondo a portare l’hijab almeno per un giorno.
Da qui l’incoraggiamento ad ogni donna "di qualsiasi fede” di indossare il velo in questa giornata per testimoniare solidarietà con chi lo fa tutti i giorni. Fra coloro che hanno raccolto l’invito c’è Jess Rhodes, 21 anni, di Norwich in Gran Bretagna, che ha confessato di "averlo voluto sempre fare” e una volta "appurato che anche una non musulmana poteva indossarlo” ne ha scelto per lei uno completamente bianco. L’idea del "World Hijab Day” nasce da Nazma Khan, newyorkese musulmana che ha lanciato l’iniziativa attraverso i socialnetwork raccogliendo adesioni da musulmane e non residenti in oltre 50 nazioni. "Per molti l’hijab è simbolo di oppressione e separazione - dice Nazma Khan alla tv Bbc - che riassume le lacerazioni fra Occidente e Islam ma il World Hijab Day è pensato per reagire a tali contrasti, incoraggiando le donne che non lo indossano a farlo, anche solo una volta nella vita”.
Nata in Bangladesh, immigrata negli Stati Uniti a 11 anni e cresciuta nel Bronx, Khan ricorda di "essere stata l’unica con il velo a scuola e i compagni di classe mi prendevano in giro chiamandomi Batman e Ninja” poi dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 "fu ancora peggio perché all’università venivo definita terrorista o identificata con Osama bin Laden”. La reazione a tali discriminazioni l’ha portata ad affidarsi al web, entrando in contatto con donne musulmane e non in Gran Bretagna, Australia, India, Pakistan, Francia, Germania ed altri Paesi che l’hanno aiutata a diffondere un testo di spiegazione tradotto in 22 lingue. In particolare è stata una ragazza australiana, Widyan Al Ubudy, ad aprirle la strada dei social network, affidando a Facebook un’iniziativa che verte attorno ad una spiegazione dell’Hijab riassunta in sette mini-schede, la prima delle quali recita: "La parola hijab viene dall’arabo per velo ed è usata per descrivere i foulard indossati dalle donne musulmane che possono avere una miriade di stili e colori”. L’intero movimento si basa sulla rete di social network che abbraccia diversi paesi nel mondo: basti pensare che si contano più di 90 ambasciatori dell’associazione in più di 30 paesi, mentre le storie delle donne sono state tradotte in 56 lingue. Il World Hijab Day è inoltre appoggiato dai media: le iniziative vengono seguite e mandate in onda in esclusiva dalla BBC e da Al Jazeera. Quest’anno Nazma Khan prevede la partecipazione di 10 milioni di persone, così da rispecchiare gli 11 milioni di "like” raggiunti dalla pagina Facebook dell’iniziativa.