Mahmoud Abdelfattah, il primo allenatore musulmano a dirigere una squadra di basket nella massima serie australiana, racconta della sua nuova esperienza professionale e del suo rapporto con la fede.
Abdelfattah ha assunto la guida del Sydney Kings, la squadra campione in carica, che si prepara a disputare la prima partita della nuova stagione della NBL, la lega professionale di pallacanestro australiana.
"So che sto avendo un impatto sulla vita di qualcuno e il motivo per cui faccio quello che faccio è poter essere quel modello che stavo cercando crescendo", ha detto l'allenatore di origini palestinesi all'emittente SBS News.
Abdelfattah afferma di essere “disposto e aperto” ad aiutare gli altri.
“Quando giocavo io non c’erano musulmani, né palestinesi che potessi contattare per dire: ehi, puoi aiutarmi ad entrare? Ora, InshaAllah, posso esserlo per gli altri. Sono disponibile e aperto, anche solo per parlare con qualcuno se è un messaggio, se è una telefonata".
Prima di unirsi alla squadra di Sydney ha vinto la NBA G-league con i Rio Grande Valley Vipers.
Abdelfattah osserva il digiuno ogni lunedì e giovedì, astenendosi dal cibo e dall'acqua dall'alba al tramonto. Inoltre organizza la sua vita attorno alle sue cinque preghiere quotidiane. Afferma che la disciplina incorporata nell'Islam influenza le sue capacità di coaching, sia direttamente che indirettamente.
“Sono qui, sto digiunando, non penso ne al cibo ne all'acqua, e cerco di essere mentalmente forte ed è quello che cerco anche di insegnare a questi ragazzi", ha sottolineato il giovane allenantore, aggiungendo: "Qualunque cosa tu creda, devi svegliarti ogni mattina credendo in qualcosa, qualunque cosa in cui tu abbia fede, che sia la tua etica del lavoro, la tua famiglia, i tuoi amici, la tua religione, per me è la mia religione, e so quello che fa la mia religione per il mio lavoro.
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