
Come già ricordato, nel versetto 147 della Surah Al-Imran il Corano menziona l’istighfār (la richiesta di perdono) prima di invocare l’aiuto divino.
Nel versetto 35 della Surah Saad, il profeta Sulaymān (AS) chiede perdono prima di pregare e domandare a Dio un regno: «Egli disse: “Perdonami, mio Signore, e concedimi un regno che non sarà dato a nessuno dopo di me. Invero, Tu sei il Donatore.”»
Una delle Surah in cui i profeti invitano ripetutamente alla richiesta di perdono e al pentimento è la Surah Hud.
Il profeta Ṣāliḥ (AS) disse al popolo di Thamud: «O popolo mio, adorate Dio; Egli è il vostro unico Signore. È Lui che vi ha creati dalla terra e vi ha stabiliti in essa. Cercate perdono da Lui e tornate a Lui con pentimento. In verità, il mio Signore è vicino a ciascuno e ascolta tutte le preghiere.» (versetto 61 della Surah Hud)
L’istighfār e il pentimento sono la base per avvicinarsi a Dio e per ottenere che le suppliche vengano accettate.
Il peccato, infatti, impedisce alle suppliche di elevarsi e di essere esaudite.
Come afferma il Comandante dei Fedeli (l'Imam Ali) nella Supplica di Kumayl:«O Allah, perdonami i peccati che impediscono alle suppliche di essere accolte.»
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