IQNA

Il gruppo di osservazione Sada Social pubblica un rapporto intitolato “Un anno di cancellazione digitale dei Palestinesi”

23:58 - October 08, 2024
Notizie ID: 3490849
Iqna - Il Sada Social Center per i Diritti Digitali Palestinesi ha pubblicato un rapporto intitolato “Un anno di cancellazione digitale dei Palestinesi”, che comprende il monitoraggio delle violazioni digitali che sono coincise con gli attacchi israeliani contro i Palestinesi, dal 7 ottobre 2023, per un anno intero

Il gruppo di osservazione Sada Social pubblica un rapporto intitolato “Un anno di cancellazione digitale dei Palestinesi”

 

Ramallah- Wafa.  Il Sada Social Center per i Diritti Digitali Palestinesi ha pubblicato un rapporto intitolato “Un anno di cancellazione digitale dei Palestinesi”, che comprende il monitoraggio delle violazioni digitali che sono coincise con gli attacchi israeliani contro i Palestinesi, dal 7 ottobre 2023, per un anno intero.

Il rapporto si è concentrato sulle molteplici dimensioni della cancellazione digitale, che comprendono la soppressione dei contenuti palestinesi, l’imposizione della censura sui social media e le aggressioni contro i giornalisti palestinesi.

Secondo il rapporto, i contenuti palestinesi sulle piattaforme dei social media sono stati soggetti a oltre 23.000 violazioni digitali. Le piattaforme Meta hanno rappresentato il 56% di queste violazioni, TikTok il 25%, X(Twitter) il 15% e SoundCloud il 3,7%.

Durante questo periodo, sono stati oscurati più di 700 numeri WhatsApp palestinesi, il che ha ulteriormente isolato la popolazione e reso più difficile per loro comunicare con il mondo esterno. Questi casi hanno rappresentato il 76% della popolazione di Gaza, contribuendo ad aggravare la crisi digitale e imponendo un isolamento digitale quasi completo sulla Striscia.

Per quanto riguarda i giornalisti, il rapporto ha stabilito che il 29% delle violazioni digitali totali ha colpito giornalisti e media. Sada Social ha ricevuto più di 1.200 denunce da giornalisti per tentativi di hackeraggio dei loro account digitali, mentre sono stati creati 16 account fake usando i nomi dei giornalisti per rovinare la loro reputazione e diffondere informazioni false su di loro. Questo ha rappresentato una doppia minaccia per la loro sicurezza digitale e fisica.

Il rapporto ha anche documentato oltre 80.000 post di incitamento israeliani sui social media, tra cui appelli al genocidio e giustificazioni della violenza e delle uccisioni di massa dei Palestinesi. Il centro ha registrato 340 denunce relative all’incitamento attraverso  messaggi WhatsApp e SMS. Inoltre, il centro ha monitorato la diffusione di 250 informazioni false e ingannevoli in questo periodo, che vanno da informazioni totalmente scorrette a contesti manipolati per giustificare il violento attacco contro i civili palestinesi.

Durante l’anno del genocidio, Sada Social ha documentato circa 67 casi in cui Israele e il suo esercito hanno utilizzato la tattica dei “quadrati della morte” come mezzo per eludere la responsabilità dell’uccisione di civili palestinesi. Hanno pubblicato mappe che dividono la Striscia di Gaza in quadrati numerati, ordinando ai residenti di determinati quadrati di evacuare sotto la minaccia di bombardamenti e di morte. Questa tattica è stata poi ripetuta nel Libano meridionale.

Sada Social ha invitato le istituzioni internazionali ad assumere una posizione ferma contro queste politiche discriminatorie e a ritenere le aziende tecnologiche responsabili per aver contribuito ad amplificare la narrazione israeliana limitando i contenuti palestinesi.

Il centro ha anche sollecitato la fine delle campagne di incitamento che minacciano le vite di civili e di giornalisti.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli

 

 

 

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