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Uno sguardo alla traduzione inglese del Corano di Muhammad al-Asi

23:54 - June 07, 2025
Notizie ID: 3491709
Tehran-Iqna- Una delle ultime traduzioni del Corano in lingua inglese è la traduzione di Muhammad al-Asi

Uno sguardo alla traduzione inglese del Corano di Muhammad al-Asi

 

Una delle ultime traduzioni del Corano in lingua inglese è la traduzione di Muhammad al-Asi.

Sheam Abdul Aziz Khan, professore all'Università di Cardiff, ha analizzato l'opera in un articolo, di cui riportiamo alcuni estratti:

Sebbene la traduzione di Muhammad al-Asi, "The Ascendant Quran: An English Translation of the Meanings of the Quran", sia relativamente nuova nel panorama delle traduzioni, essendo stata pubblicata solo alla fine del 2023, alcune iterazioni della sua precedente incarnazione, come elemento costitutivo del tafsir di al-Asi (pubblicato anche con il titolo "The Ascendant Quran"), sono in circolazione dal 2008, anno di pubblicazione del primo volume.

Al-Asi presenta la sua opera esegetica come la prima ad essere scritta direttamente in lingua inglese, nonché la prima a reinterpretare il testo coranico con l'obiettivo di soddisfare "le esigenze dei musulmani che vivono nel mondo moderno, e in particolare di coloro che sono attivi nel movimento islamico contemporaneo".

Nella sua prefazione, al-Asi ammette che la sua esegesi non è quella che ci si aspetterebbe da un tafsir standard e che preferisce inquadrarla come "un'analisi dei significati del Corano". Sebbene questa possa sembrare la definizione standard del genere di tafsir, per al-Asi sembra significare qualcosa di diverso. Spiega che la sua "analisi" include personalità del XX secolo; queste vanno dai giornalisti che hanno seguito la prima Guerra del Golfo Persico, come Judith Miller e Steven Emerson, a politici e monarchi più noti, menzionati per nome in tutto il testo. Sostiene che, sebbene il Corano sia stato rivelato quattordici secoli fa, prima che queste particolari personalità esistessero, aiuta comunque il lettore a "identificare i criminali di guerra e i criminali finanziari", attirando l'attenzione sulle loro caratteristiche e azioni.

Il tafsir di al-Asi porta un titolo simile alla sua traduzione: Il Corano Ascendente - Riallineare l'uomo alla Cultura del Potere Divino. Il primo volume di questo libro copriva il primo juzʾ (Sura Al-Fatiha e Sura Al-Baqara, fino al versetto 141), e i volumi successivi venivano pubblicati una o due volte all'anno, ognuno dei quali trattava una porzione minore del Corano rispetto al precedente, ma in modo più approfondito. Il quattordicesimo e ultimo volume, pubblicato nel 2019, copre solo la seconda metà della Sura Al-Araf, la settima Sura, pur essendo lungo oltre 400 pagine.

Pertanto, il tafsir pubblicato attualmente comprende poco meno di nove juzʾ del Corano e non è stata annunciata la pubblicazione di ulteriori volumi, nonostante al-Asi abbia affermato di aver già scritto i successivi quattordici volumi, il che significa che avrà trattato circa metà del Corano in totale. Gli editori lasciano intendere che la loro decisione di abbandonare il progetto sia dovuta principalmente alla tardiva consapevolezza che pochi lettori avrebbero probabilmente acquistato un trattato di circa sessanta volumi, che era la lunghezza prevista se avesse continuato sulla stessa linea. Hanno invece deciso di reindirizzare gli sforzi di al-Asi verso la pubblicazione di una semplice traduzione autonoma.

Zafar Bangash, editore della traduzione di The Ascendant Quran e direttore dell'Institute of Contemporary Islamic Thought di Toronto (ICIT), insiste sul fatto che la traduzione di al-Asi intende fungere da complemento al suo compendio di tafsir e che è rivolta a lettori non musulmani o musulmani con una conoscenza solo preliminare del Corano. La formulazione della traduzione autonoma, tuttavia, non è la stessa del testo di destinazione precedentemente presentato nel tafsir a cui dovrebbe essere corredata, il che a volte può generare confusione nel lettore, soprattutto se letta come opera di accompagnamento, come suggerito.

Nella prefazione all'edizione tascabile del 2023, al-Asi descrive la sua traduzione come una "Traduzione della Liberazione", il cui obiettivo principale è quello di recuperare "l'aspetto di devozione e giustizia sociale" che egli considera l'essenza di tutte le scritture divinamente rivelate. Al-Asi e il suo team di redattori dell'ICIT sono anche ferventi sostenitori della decolonizzazione degli studi coranici e, sorprendentemente per i traduttori del Corano, lamentano la necessità che il Corano venga tradotto in "lingue tecnocratiche come l'inglese, maturate all'interno di un quadro tecno-agnostico che ha separato la Chiesa dallo Stato e la moralità dalla legalità".

Tuttavia, ammettono che, essendo l'inglese la lingua franca del mondo, le traduzioni in inglese rimangono necessarie pur essendo veicoli imperfetti attraverso cui trasmettere il messaggio divino. Alla domanda inevitabile ma temuta che al giorno d'oggi sembra essere rivolta a tutti i traduttori del Corano: "Perché un'altra traduzione?", al-Asi risponde con una frase in cui suggerisce di rendere la traduzione più contemporanea e comprensibile.

 

 

 

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