Un rinomato recitatore del Corano (qari) iraniano ha elogiato i leggendari qari egiziani del passato, come Mustafa Ismail e Mohammad Rifaat, attribuendo l'impatto delle loro esibizioni a un profondo legame con il significato del Corano piuttosto che alla mera abilità vocale.
"I recitatori egiziani del passato si concentravano maggiormente sul significato e sul messaggio dei versetti, trasmettendoli al cuore e all'anima degli ascoltatori", ha affermato Ali Asghar Ghadiri Mofrad in un'intervista con IQNA.
"Come dice il proverbio, 'Le parole che vengono dal cuore si stabiliscono sicuramente nel cuore'", ha aggiunto.
Mofrad ha contrapposto l'approccio dei qari del passato a quello di alcuni recitatori contemporanei che, a suo dire, privilegiano l'esecuzione tecnica rispetto alla profondità spirituale. "Alcuni recitano solo per creare una bella esibizione. Ma quando si recita il Corano è necessario entrare in contatto con i suoi significati".
Mofrad ha ricordato le parole del Leader della Rivoluzione Islamica, l'Ayatollah Ali Khamenei, che da tempo sottolinea l'importanza di comprendere i versetti coranici per una recitazione efficace.
"L'Ayatollah Khamenei considera la comprensione del significato dei versetti un pilastro fondamentale della vera recitazione coranica. Il recitatore deve coglierne i temi, esserne toccato, e solo allora potrà commuovere gli altri."
"Se non sappiamo cosa stiamo leggendo, se non ne comprendiamo il significato e se non tocca la nostra anima, la nostra recitazione avrà scarso impatto sugli altri o su noi stessi", ha sottolineato.
Pur riconoscendo l'importanza delle tecniche vocali, Mofrad ha messo in guardia contro l'eccessiva musicalità.
"Il tono e le melodie utilizzate devono essere in linea con l'essenza spirituale del Corano", ha affermato.
Il qari iraniano ha citato ancora l'Ayatollah Khamenei sulla distinzione tra recitazione coranica e mero canto, sottolineando che non si dovrebbe confondere la recitazione del Corano con il canto.
Mofrad ha osservato che molti dei maestri coranici egiziani del passato, tra cui Ismail e Rifaat, erano musicisti qualificati, ma si attenevano a melodie spiritualmente appropriate.
"Erano meticolosi nell'allineare la loro recitazione al significato del Corano".
https://iqna.ir/en/news/3493371