In un comunicato stampa di lunedì, la Comunità Religiosa Islamica in Austria (IGGO) si è dichiarata "profondamente turbata da una recente dichiarazione della Ministra della Cultura Claudia Plakolm sul velo islamico".
Plakolm, rappresentante del Partito Popolare Austriaco (ÖVP), ha condiviso domenica un video su Instagram in cui affermava: "Il velo è un simbolo di oppressione. Le ragazze vengono nascoste dietro il velo in una fase critica della loro personalità e del loro sviluppo fisico, e le tendenze estremiste, soprattutto tra i bambini, non hanno posto nelle nostre scuole".
La sua dichiarazione sembra riferirsi a una proposta di legge del governo austriaco volta a vietare l'uso del velo alle ragazze di età inferiore ai 14 anni nelle scuole e negli asili. La legge dovrebbe essere introdotta nell'autunno del 2025, ha riportato lunedì l'agenzia Anadolu.
In risposta, l'IGGO ha sostenuto che associare il velo – una forma di espressione religiosa protetta dalla legge austriaca – all'estremismo crea ansia tra le ragazze musulmane e mina la fiducia nei principi di libertà religiosa e uguaglianza.
"Associare il velo, che è espressione della pratica religiosa di una comunità religiosa riconosciuta dalla legge in Austria, a 'tendenze estremiste' destabilizza non solo molte giovani donne musulmane, ma anche tutti coloro che confidano nella tutela della libertà religiosa e nella parità di trattamento", si legge nella dichiarazione.
L'organizzazione ha inoltre avvertito che negare alle ragazze il diritto all'autoespressione religiosa potrebbe contraddire gli obiettivi fondamentali della tutela dell'infanzia. "Coloro che negano alle ragazze l'autodeterminazione religiosa in generale non comprendono il nucleo della tutela dell'infanzia", ha aggiunto.
L'IGGO si è dichiarata aperta al dialogo e ha invitato il Ministro Plakolm a incontrare privatamente insegnanti, genitori e giovani musulmani per comprendere meglio le preoccupazioni della comunità.
"Se l'affermazione fosse fuorviante, sarebbe urgente un chiarimento pubblico, anche nell'interesse di un dialogo sociale rispettoso", ha affermato il gruppo.
L'Austria, un paese a maggioranza cattolica, riconosce ufficialmente l'Islam come religione. Le organizzazioni musulmane hanno spesso sollevato preoccupazioni circa il crescente sentimento anti-musulmano e il suo impatto sulla libertà religiosa.
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