
 
Secondo un religioso iraniano, l'obiettivo dell'educazione coranica dovrebbe andare oltre la memorizzazione, puntando a creare "modelli coranici viventi" che influenzino la società attraverso il loro comportamento.
In un'intervista con IQNA, l'Hojjat-ol-Islam Seyyed Mohammad-Mehdi Tabatabaei, direttore del Jameat al-Quran e dell'istituto Ahl al-Bayt, ha discusso del declino dei modelli di riferimento coranici nella società, osservando che un tempo i giovani che memorizzavano il Corano ispiravano i loro coetanei, ma oggi quel ruolo è passato alle celebrità dei media.
"Un tempo, i ragazzi che memorizzavano il Corano erano ammirati dai loro coetanei, ma ora star del cinema e cantanti hanno preso il loro posto", ha affermato. "Abbiamo bambini di sei anni che hanno memorizzato l'intero Corano, ne conoscono la traduzione e sanno persino spiegarne l'interpretazione. Ma quanto spesso li vediamo in televisione? Forse una volta, e poi mai più."
Il religioso ha sottolineato che la presenza continua di queste giovani figure coraniche nei media nazionali e nei programmi pubblici potrebbe naturalmente attrarre le giovani generazioni verso il Corano.
Tabatabaei ha criticato la mancanza di riconoscimento riservato a chi impara a memoria il Corano. "Solo pochi giorni fa, tre giovani memorizzatori del Corano hanno eseguito una splendida recitazione sul palco durante una cerimonia nell'Azerbaigian orientale, ma non hanno ricevuto alcun premio", ha affermato.
"Nelle nostre tradizioni, onorare chi impara a memoria il Corano significa onorare Dio. L'Imam Hosein (AS) una volta donò mille dinari d'oro a chi aveva insegnato a suo figlio la Surah al-Fatiha, dicendo: 'Come può la ricompensa per l'insegnamento della Surah al-Fatiha essere paragonata a questo dono terreno?'".
Secondo il religioso, famiglie, donatori e funzionari dovrebbero dedicare risorse significative al sostegno delle attività coraniche. "Spendiamo ingenti budget per molte altre cose, ma quasi nulla per il Corano", ha affermato. "Se formiamo chi impara a memoria il Corano ma non li rispettiamo o non li premiamo, scoraggiamo i giovani e li allontaniamo dal Corano". 
 
Tabatabaei ha inoltre chiesto di integrare il Corano nel linguaggio quotidiano e nei processi decisionali. "I veri credenti parlano con la luce di Dio, e quella luce è il Corano. Un memorizzatore che non sa usare i versetti coranici nel ragionamento o nel discorso è come una bottiglia di profumo lasciata sigillata: la sua fragranza non può raggiungere la società".
 
Tabataei ha affermato che per soddisfare l'appello del Leader della Rivoluzione Islamica di formare dieci milioni di memorizzatori del Corano è necessario riorientare l'istruzione, il culto e il discorso pubblico verso il Corano. "La memorizzazione è solo l'inizio", ha sottolineato. "Costruire un 'modello coranico vivente' è il traguardo. Quando figure come queste assumeranno un ruolo attivo nelle scuole, nelle università, nelle moschee e nei media, emergerà una società autenticamente coranica".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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