IQNA

Don Marco Gerardo

La moschea e un’area cimiteriale per i musulmani, e’ un loro diritto

16:40 - December 07, 2015
Notizie ID: 3460895
Taranto - Iqna - «Moschea e cimitero ma nel rispetto di tutti»

La moschea e un’area cimiteriale per i musulmani residenti a Taranto. Una condivisione. «È un loro diritto, ma necessita un esame di coscienza, considerando che recitano “la terra nella quale si costruisce una moschea, è terra di Allah”». E una riflessione. «Oggi, dal punto di vista religioso, abbiamo un deficit di conoscenza, il “non conoscere” produce sospetto, pregiudizio e, infine, scontro».

Don Marco Gerardo, studi sulle questioni interreligiose, ha curato insieme con la parrocchia da lui guidata, la chiesa Madonna del Carmine, e con le scuole superiori Archita e Aristosseno, con il dirigente scolastico Salvatore Marzo, sei incontri nei quali i ragazzi potessero conoscere le varie esperienze di fede invitando al confronto i rappresentanti delle varie religioni
La comunità musulmana presente a Taranto ha chiesto al comune un’area cimiteriale e un luogo di culto, una moschea, nel quale raccogliersi in preghiera. «È un loro diritto - osserva don Marco - sono convinto che uno Stato laico deve consentire a ciascuna fede di essere se stessa nel reciproco rapporto con le fedi presenti sul territorio».
Torniamo al discorso di laicità. «Una scuola laica non impedisce un presepe o una visita scolastica all’arcivescovo; deve piuttosto consentire ai bambini cattolici di fare il presepe, di cantare “Tu scendi dalle stelle” e spiegare ai bambini musulmani perché fanno questo; quando, poi, arriva una delle feste riconosciute dall’Islam, i bambini musulmani devono poter fare le loro attività e rispettare le loro tradizioni spiegandole ai bambini cattolici».

Una moschea per i musulmani a Taranto. «Concedendo un luogo di culto alla comunità islamica, a Taranto, si compirebbe un’operazione culturale importante; ma attenzione, all’interno dell’Islam c’è un motto che recita pressappoco così: “la terra nella quale si costruisce una moschea, è terra di Allah”; dunque: cari fratelli islamici, non c’è niente da conquistare; c’è piuttosto un luogo da abitare, anzi da condividere con gli altri: questa è un’operazione culturale interna che i musulmani devono compiere; detto questo, la difesa delle tradizioni religiose cristiane, in Italia, in Occidente, non devono solo farla i cristiani o le forze politiche che amano usare simili argomenti per ottenere consensi elettorali; io potrò difendere il cristianesimo nel momento in cui difenderò islamismo, buddismo, ebraismo e altre esperienze religiose; in sostanza, l’Islam potrà difendere se stesso, quando potrà difendere e custodire il fratello di un’altra fede: è qui che le fedi vincono».

 

Fonte : quotidianodipuglia.it

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