Roma ospita la
terza riunione ristretta della coalizione anti-Isis nel formato 'Small Group',
che comprende 23 ministri degli Esteri: l'obiettivo è fare un bilancio del 2015
e delle operazioni in corso per fronteggiare la minaccia di Daesh . La riunione
è presieduta dal segretario di Stato Usa, John Kerry, con la partecipazione
dell'inviato speciale di Washington in Siria, Brett McGurk. Presenti anche Lady
Pesc Federica Mogherini e i rappresentanti di Arabia saudita, Australia,
Bahrein, Belgio, Canada, Danimarca, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia,
Germania, Giordania, Iraq, Kuwait, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Qatar,
Regno Unito, Spagna, Svezia e Turchia. Seguirà una conferenza stampa congiunta
di Kerry e del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Gentiloni da parte sua ha rilevato
che ci sono stati importanti progressi contro l’Is, e ha ricordato che la
Coalizione "ha strappato al gruppo Daesh il 40% dei territori conquistato in Iraq e il
20% di quelli controllati in Siria”. Ma, ha aggiunto Gentiloni, "non bisogna
sottovalutare la minaccia: l’Is resiste, bisogna migliorare il coordinamento e
le sinergie e puntare anche alla distruzione delle finanze del gruppo” Quanto alla Libia, Il segretario di
Stato Usa , Kerry ha auspicato nel più breve tempo possibile la
formazione di un governo di unità nazionale che solo può impedire all’Isis di
proliferare. "L'ultima cosa al mondo da desiderare è un falso califfato
con l'accesso a miliardi di dollari di rendite petrolifere", ha spiegato
il segretario di Stato Usa, per il quale è essenziale concentrarsi
sull'addestramento delle forze di sicurezza libiche e puntare sull'azione
militare - "non solo per ripulire il territorio, ma per creare un ambiente
sicuro per consentire a un governo di insediarsi e operare".