
L’Alto commissariato
per i diritti umani delle Nazioni Unite ha condannato la conferma,da parte del
regime del Bahrein,della pena detentiva a sheikh Ali Salman,religioso sciita e
capo del partito di opposizione Al-Vefagh.
Un tribunale
della piccola monarchia ha infatti confermato ieri la detenzione di Salman,aumentando
altresi’ la pena da 4 a nove anni di carcere.
Sheikh Ali Salman era stato arrestato l’estate dello
scorso anno con l’accusa di aver fomentato le proteste contro la casa reale degli Al-Khalifah.L’arresto aveva provocato forti proteste in tutto il mondo,con gli
attivisti per i diritti umani che ritenevano le attivita’ del leader sciita
come legittime azioni di protesta,avvenute in maniera pacifica.
David Kay,relatore per il "Diritto di parola e di pensiero" delle Nazioni Unite,ha
condannato la decisione del tribunale del Bahrein,denunciando un sempre
maggiore clima di repressione ed intimidazione da parte delle autorita’ verso l'opposizione,soprattutto la maggioranza sciita.
Il Bahrein e' una piccola isola situata nel Golfo Persico,governata da una monarchia assolutista di stampo sunnita estremista,ed alleata dell'Arabia Saudita.Questo,nonostante il fatto che il novanta percento dei poco piu' di un milione di abitanti,sia composto da musulmani sciiti.
Da cinque anni il paese e' teatro di proteste,a cui partecipano sia sciiti che sunniti moderati;il regime ha risposto con una violenta repressione,nella quale hanno perso la vita circa centocinquanta cittadini,sunniti e sciiti.
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