IQNA

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 94- Sura Al-Bagharah - versetto 189

21:12 - May 28, 2020
Notizie ID: 3485118
Iqna - La prima traduzione del Sacro Corano e del Tafsir (esegesi) fatta direttamente dall'arabo. Il primo volume comprende la traduzione ed il commentario della Sura al-Fatiha (I Sura) e della Sura al-Baqara (II Sura)

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 94- Sura Al-Bagharah - versetto 189

Sura al-Baqarah Versetto 189

يَسْأَلُونَكَ عَنِ الأهِلَّةِ قُلْ هِيَ مَوَاقِيتُ لِلنَّاسِ وَالْحَجِّ وَلَيْسَ الْبِرُّ بِأَنْ تَأْتُوْاْ الْبُيُوتَ مِن ظُهُورِهَا وَلَـكِنَّ الْبِرَّ مَنِ اتَّقَى وَأْتُواْ الْبُيُوتَ مِنْ أَبْوَابِهَا وَاتَّقُواْ اللّهَ لَعَلَّكُمْ تُفْلِحُونَ ﴿189﴾

195. Ti interrogheranno sui noviluni. Di’: “Servono alla gente per il computo del tempo e per l’Hajj {il pellegrinaggio}”. Il bene non consiste nell’entrare nelle case dalla parte posteriore, ma il bene è {quello di} chi è timorato {di Allah}. Entrate nelle case passando per le porte e temete Allah, forse così raggiungerete la beatitudine.

Commento

In quale occasione fu rivelato il Versetto?

Si narra che un giorno Ma´aazh Bin Jabal disse al sommo Profeta (S): “Siamo stati ripetutamente interrogati sui noviluni, e ci è stato chiesto perché la luna continua a crescere e decrescere”. Si narra anche che i giudei chiesero al Messaggero di Allah: “Perché ci sono i noviluni, e a che cosa servono?”. Fu allora rivelato il versetto in esame, e rispose in modo esauriente a queste domande, dicendo che le varie fasi e posizioni della luna giovano agli uomini, materialmente e spiritualmente.

Commento

Come abbiamo poc’anzi detto, alcuni fecero al santo Messaggero di Allah (S) delle domande sui noviluni, chiedendogli le ragioni e i vantaggi di questo fenomeno. Il Signore Eccelso rivelò allora il versetto in esame, e rispose a queste domande, ordinando al sommo Profeta (S) (S) di esporre gli effetti e i vantaggi dei noviluni: «…Di’: “Servono alla gente per il computo del tempo e per l’Hajj {il pellegrinaggio}”…»

Certo, il sorgere della luna, all’inizio di ogni mese lunare, e poi il suo crescere e decrescere, è assai utile a determinare l’inizio e la fine di alcuni riti islamici, quali il digiuno e l’Hajj, e, altresì, aiuta la gente nei loro affari, commerci, nel determinare le scadenze, e stipulare gli affari.
In realtà, la luna è un “calendario” naturale, universale, che tutti gli uomini possono facilmente comprendere e utilizzare, in ogni parte del mondo. Non solo è utile a determinare l’inizio, la fine e la metà del mese, ma, osservando il suo grado di crescita o riduzione, è anche possibile determinare l’esatto giorno del mese.

Per concludere ricordiamo che gli uomini non possono fare assolutamente a meno di un sistema per dividere, distribuire e determinare il tempo, ed è per questo che il Creatore ha messo a disposizione di tutti gli uomini, in tutti i luoghi e in ogni epoca, questo straordinario e perfetto calendario naturale.

Scale e Misure Naturali

Uno dei pregi delle leggi islamiche, è che in esse vengono sempre usati pesi, misure, strumenti e metodi di misura naturali, poiché essi sono alla portata di tutti, sono universali ed eterni, diversamente dai pesi, dalle misure, e dagli strumenti di misura non naturali, dei quali non tutti possono disporre, nemmeno oggi, nell’era della modernità. È dunque questo il motivo per cui l’Islam, ad esempio, usa, come misure e mezzi di misurazione, la spanna, il passo, il tramonto del sole, l’alba, il mezzogiorno vero, la luna e le sue fasi, etc.

Il versetto prosegue poi dicendo:

“Il bene non consiste nell’entrare nelle case dalla parte posteriore…”

Qui il sacro Corano, parlando dell’Hajj, del novilunio come mezzo per determinarne l’inizio, condanna e vieta una delle superstizione dell’era preislamica riguardante questo sacro rito: prima dell’avvento dell’Islam, quando i pellegrini avevano addosso il vestito dell’ihraam non entravano nelle case dalla porta, ed erano convinti che il muhrim non dovesse entrare in una casa dalla porta, e per questo motivo durante tutto il periodo dell’ihraam aprivano un passaggio dietro le proprie e lo usavano per entrare in esse. Essi assumevano questo comportamento perché erano convinti che esso fosse giusto, perché lo consideravano come l’abbandono di un’abitudine, e con esso pensavano erroneamente di completare l’ihraam1che consiste nell’abbandonare una serie di abitudini, nell’astenersi dal compiere atti che nella vita di ogni giorno sono abituali.

Questo però non significa che il muhrim debba abbandonare tutti queste azioni consuete, ed è per tale motivo che il sacro Corano afferma decisamente:

“Il bene non consiste nell’entrare nelle case dalla parte posteriore, ma il bene è {quello di} chi è timorato {di Allah}”, e, immediatamente, ordina: “Entrate nelle case passando per le porte e temete Allah, forse così raggiungerete la beatitudine”

Questo versetto ha anche un significato piú esteso e generale: ogni atto, ogni dovere, religioso e non, deve essere compiuto nel modo esatto, secondo la giusta norma, e non di testa propria, secondo una serie di personali valutazioni e di assurde superstizioni. Ciò è confermato da una tradizione del santo imam Baaqir narrata da Jaabir2.

Il tafsir Majma´u-l-bayaan, commentando questo versetto, narra la seguente tradizione islamica: “Noi {Ahl ul-Bayt} siamo le porte di Allah, le vie che conducono a Lui, gli apostoli del Paradiso”3
Certo, per accedere correttamente a qualsiasi conoscenza religiosa bisogna entrare dalla porta principale, bisogna rivolgersi ai possessori della sapienza suprema, al sommo Profeta (S) e alla sua nobile Famiglia, poiché la rivelazione è discesa sulla loro casa, essi sono cresciuti nella scuola della rivelazione divina.

È possibile che la frase “Il bene non consiste…” alluda a un’altra sottile verità, potrebbe cioè voler dire che: il vostro domandare dei noviluni, al posto di domandare del sapere religioso, è come il comportamento di chi per entrare in una casa trascura l’ingresso principale ed entra dalla parte posteriore, attraverso uno stretto passaggio.

  • 1.Tafsir di Baydhaawiyy (vedi esegesi del versetto in esame).
  • 2.Majma´u-l-bayaan, vol. 2, pag. 284.
  • 3.Ibidem.

 

 

 

 

Mustafa Milani Amin
Al-Islam.org

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