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Egitto: dubbi su esatta epoca di appartenenza dell'antico Corano custodito nella biblioteca nazionale

17:51 - July 21, 2020
Notizie ID: 3485280
Tehran-Iqna- Il manoscritto coranico attribuito al terzo califfo, Uthman ibn Affan, è una delle opere più preziose custodite nella Biblioteca nazionale egiziana al Cairo

Egitto: dubbi su esatta epoca di appartenenza dell'antico Corano custodito nella biblioteca nazionaleIl manoscritto coranico attribuito al terzo califfo dell'era islamica, Uthman ibn Affan (VII secolo d.C), è una delle opere più preziose custodite nella Biblioteca nazionale egiziana al Cairo.

Secondo il sito youm7, il manoscritto in questione è descritto anche nell'opera "Al-Mawa'iz wa al-A'tbar fi Dhikr al-Khatt wa al-Athar" dello storico egiziano di era mamelucca, Taghiuddin al-Maqrizi.

In un passaggio sull'antica Grande Moschea della cittadina di Fustat (che successivamente diventerà Il Cairo), nota anche come moschea Atigh, Al-Maqrizi scrive: "Un uomo iracheno ha portato in Egitto un manoscritto del Corano sul quale si possono vedere tracce di sangue, sostenendo che appartenga a Uthman ibn Affan, il terzo califfo. Questa copia del Corano faceva parte del tesoro di Al-Mughtadar (il califfo abbaside di Baghdad), ed è stata trasferita alla Grande Moschea Atigh in seguito ad una sontuosa cerimonia, dopo la quale il manoscritto fu inserito in una scatola di legno decorata con graziosi motivi".

Lo stesso al-Maqrizi però avanza dubbi sull'appartenenza del Corano in questione all'epoca del terzo califfo, scrivendo: "Alcune persone però rifiutano l'attribuzione di questa copia di Corano ad Uthman ibn Affan, ritenendo che la testimonianza di una sola persona non possa rappresentare una prova valida".

Dubbi in tal senso sono stati espressi anche da esperti in epoca più recente.

Il manoscritto fu portato all'antica Grande Moschea di Fustat nel mese di Dhul-Qeeda dell'anno 347 dell'egira (X secolo d.C). Alcune parti del manoscritto sono state strappate, e restaurate con una calligrafia diversa dall'originale, con un'iscrizione in cui si legge che la scrittura dell'opera (la parte restaurata) è stata compiuta da Muhammad ibn Umar al-Tanbuli al-Shafi 'al-Azhari con l'aiuto di Muhammad Ali Pasha, e completata nel 1246 d.C.

Il manoscritto è composto da 568 pagine di cui 340 in caratteri cufici senza vocali, con 12 righe per pagina, e 228 pagine, quelle restaurate, scritte in una scrittura più recente, con 11 righe per ogni pagina.

L'opera è scritta su pelle di daino, con i nomi delle Sura e il numero dei versi riportati secondo la modalità dei primi secoli dell'era islamica.

 

 

Egitto: dubbi su esatta epoca di appartenenza dell'antico Corano custodito nella biblioteca nazionale

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